MILANO L’indiscrezione arriva da Repubblica, che nell’edizione di sabato aveva parlato di «decisione al fotofinish» da parte di Nicola Gratteri sulla scelta di partecipare alla corsa per la guida della Procura di Milano.
Il quotidiano scrive che «la suspense è finita per i candidati al vertice dell’ufficio giudiziario. Al Csm è già pronto l’elenco che andrà alla quinta commissione (quella deputata a esprimersi in prima battuta sulla scelta del nuovo capo della Procura, ndr). E tra i nomi non c’è quello dell’attuale procuratore di Catanzaro. E non c’è neppure quello del capo della procura di Napoli Gianni Melillo che pure aveva corso per quel posto nel 2016 – ma poi rinunciando – quando fu scelto Francesco Greco».
Al primo posto, per anzianità, c’è l’attuale procuratore generale di Firenze Marcello Viola che cerca da mesi di sovvertire, per vie legali la nomina del procuratore di Roma Michele Prestipino. Sempre in base all’anzianità, dopo Viola, per Milano corre Antonio Patrono, oggi capo della procura di La Spezia, ex togato Csm per Magistratura indipendente. Seguito da Giuseppe Amato al vertice dei pm di Bologna. Da Milano in lista ci sono Maurizio Romanelli e Luigi Orsi.
Anche il Fatto Quotidiano sottolinea l’assenza di Gratteri e Melillo dal novero dei concorrenti. E aggiunge che «potrebbero ritrovarsi “avversari” per un altro posto che si libererà all’inizio dell’anno prossimo, quello di procuratore nazionale antimafia, dato che anche Federico Cafiero de Raho andrà in pensione».
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