Un oro mancava all’atletica italiana dal 2008. Nella notte di Tokyo (e in un caldissimo pomeriggio italiano) ne sono arrivati due in pochi minuti. Uno raggiunto grazie a una prestazione leggendaria da Marcell Jacobs, che vince i 100 metri in 9 secondi e 80 centesimi e diventa l’uomo più veloce del mondo. L’altro timbrato a pari merito con il qatariota Barshim da Gianmarco Tamberi, al termine di una storia degna di un film, partita con l’infortunio patito cinque anni fa alla vigilia delle Olimpiadi di Rio e terminata con un salto da 2 metri e 37 che vale il primo posto.
Marcell Jacobs ha vinto la medaglia d’oro nella finale dei 100 metri alle Olimpiadi di Tokyo. Ha corso in 9’’80. Nessun italiano prima di lui aveva corso la finale di questa disciplina, alle Olimpiadi. L’azzurro aveva conquistato una storica qualificazione in semifinale con un tempo di 9’’84. Il 26enne ha gareggiato con gli americani Kerley e Baker, il canadese De Grasse, l’inglese Hughes, il sudafricano Simbine e il nigeriano Adegoke.
Uno straordinario Gianmarco Tamberi ha invece vinto la medaglia d’oro ex aequo con il qatariota Mutaz Barshim nel salto in alto alle Olimpiadi Tokyo. Il 29enne marchigiano — che attendeva questo giorno da cinque anni, cioè da quando, per infortunio, era stato costretto ad assistere all’Olimpiade di Rio con la caviglia immobilizzata dal gambaletto di gesso — ha chiuso a quota 2.37, appena 2 centimetri sotto il suo record personale. Dopo un percorso straordinario senza errori nei primi 7 salti, Gimbo, come il qatariota, ha commesso tre errori a 2.39. A quel punto, per regolamento, i due potevano scegliere se fare lo spareggio o accordarsi per l’ex aequo. Con un abbraccio Tamberi e Barshim hanno scelto di condividere la gioia più bella.
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