ROMA È iniziata alle 14 a Montecitorio la discussione generale sulla riforma della giustizia penale. Ad illustrare il provvedimento è la deputata e relatrice M5s al ddl di riforma, Giulia Sarti. La Camera dei deputati ha bocciato le pregiudiziali di costituzionalità presentate alla riforma della giustizia con 357 voti contrari. I voti favorevoli sono stati 48. Il M5s di Giuseppe Conte è il “sorvegliato speciale” in vista delle prossime ore che dovrebbero dare il via libera alla riforma della giustizia.
L’accordo sul provvedimento che approda in aula alla Camera dovrebbe essere ormai “blindato” ma nel governo l’attenzione rimane altissima soprattutto nei confronti di possibili strappi dentro il M5s. «Adesso tutti rispettino i patti», invoca la Guardasigilli, Marta Cartabia, nel corso di un forum con la Repubblica. Il timore è che ci possa essere qualcuno o qualche partito che possa mettere nuovi paletti e aprire nuove questioni. Non è infatti passato inosservato il via libera all’emendamento dell’azzurro Pierantonio Zanettin in cui si chiedono «criteri più stringenti» per la riapertura delle indagini: la previsione potrebbe rischiare di sollevare ulteriori dubbi tra i 5 Stelle che hanno anche dovuto rinunciare ad un’esplicito riferimento ad un allungamento dei tempi di prescrizione per i reati contro la Pa e che intanto, ad esempio, si uniscono a Leu per chiedere di dare più tempo ai processi per le catastrofi ambientali. Fonti di governo ritengono «improbabile» che ci possano essere modifiche dell’ultimo minuto ma intanto Giuseppe Conte raduna i 5 Stelle. L’ex premier ha infatti indetto per il pomeriggio una riunione con i deputati e senatori proprio per fare il punto sulla riforma Cartabia. L’assemblea, ci tengono a chiarire i 5 Stelle, era stata richiesta da tempo soprattutto per condividere con i gruppi le decisioni e le trattative che erano state portate avanti da un gruppo ristretto di esponenti. Nonostante arrivino appelli dagli ex “grillini” a non votare la riforma, i 5 Stelle assicurano di essere compatti, che i dubbiosi sarebbero pochissimi, ma siccome a metterci la faccia è Giuseppe Conte, l’ex premier chiederà alla sua pattuglia di sostenerlo. Per lui sono infatti giorni caldissimi.
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