CATANZARO Le prime grandi star internazionali come John Savage, momenti di profonda commozione nell’omaggio a una leggenda come Nino Manfredi, alla compianta governatrice Jole Santelli e all’attore Libero De Rienzo, e nel lancio del progetto la “Casa Paese di Cicala” dedicata alle demenze, e anche un “fuori programma” con la protesta anche rumorosa ma sostanzialmente pacifica dei diportisti. Entra nel vivo il Magna Graecia Film Festival di Catanzaro, la rassegna cinematografica fondata da Gianvito Casadonte e partita ufficialmente ieri sera, con la solita suggestione anche se con meno effetti speciali rispetto al passato. Il segno dei tempi, che tuttavia non impedisce a Casadonte di ringraziare chi è presente, animato – dice – da «un amore sconfintato per questa terra e per questo festival». Un festival della resilienza, ama ripetere Casadonte, che infatti rivendica il suo impegno, l’impegno di chi «invece di lasciarsi andare alla solita lamentela si rimbocca le maniche, e poi per me questa rassegna è una grande scarica di adrenalina che mi piace condividere con il pubblico», e poi rivendica la qualità della kermesse, «seconda a livello ministeriale, solo il Giffoni è davanti a noi».
La serata parte in modo inusuale: dalla balconata dell’area porto infatti rumereggiano i diportisti, protagonisti da mesi di una dura vertenza con l’amministrazione comunale di Catanzaro, accusata di averli sfrattati dal porto e di aver messo in ginocchio un’intera categoria. Spunta qualche tono fuori le righe che comunque Casadonte riuscirà a smorzare, invitando tutte le parti in causa al dialogo e infine sdrammatizzando la situazione («sembravo Pippo Baudo a Sanremo», dirà successivamente). Colpevole e imbarazzante, tuttavia, è risultata l’assenza dal confronto di rappresentanti del Comune.
Archiviato il “fuori programma”, la serata, presentata impeccabilmente dall’ormai padrona di casa Carolina Di Domenico, vede sfilare sul red carpet dell’area porto di Catanzaro i primi grandi nomi di questa edizione, a partire dalla madrina, Greta Ferro. Il momento clou è l’arrivo di John Savage, attore americano che ha scolpito la memoria collettiva con l’interpretazione dello Steve devastato dal Vietnam ne “Il cacciatore” di Michael Cimino e che ha poi attraversato il grande cinema a stelle e strisce fino ad oggi: «Sono onorato di essere qui», dice Savage, «onorato perché l’Italia in questa fase difficile si sta rivelando un faro e una guida anche per il nostro Paese». Sono applausi scroscianti così come la platea riserva applausi scroscianti a Elena Sodano, presidente dell’associazione Ra.Gi e ideatrice del progetto “Casa Paese” di Cicala destinato a occuparsi di demenze: nelle scorse settimane è stata lanciata una raccolta fondi per questo progetto che il Magna Graecia Film Festival ha sposato in pieno. Un tuffo nell’impegno sociale che si abbina alle fasi più struggenti della prima serata: l’omaggio a Nino Manfredi, sotto gli occhi attenti e profondi della figlia Roberta, il ricordo di Jole Santelli – protagonista secondo Casadonte di una «grande pagina di coraggio e semplicità» – e la commozione per Libero Di Rienzo, amico di Casadonte e del Magna Graecia Film Festival. E infine, lo start, con il primo film in concorso, “Futura” del regista Lamberto Sanfelice.
Oggi programma molto fitto, perchè partono anche gli eventi nel centro storico di Catanzaro: in serata nell’area porto opere prime e seconde italiane “Tutti per Uma” (ore 21:30); Chiostro del Complesso San Giovanni – Documentari e cinema del reale: “Opera Prima” ore 21:00; Alle ore 22:00, sempre al Chiostro, ma nell’ambito della sezione Sguardi di Calabria, la proiezione di “Respirando con la musica”, infine al Supercinema – opere prime e seconde internazionali: “Supernova” ore 21:30. Precede la proiezione, il cortometraggio di animazione “Mila”.
Al Magna Graecia Film Festival una fiaba moderna all’italiana dal sapore disneyano che ha fatto riscoprire al cinema italiano un genere inesplorato da tanti anni. A presentare il secondo film in concorso, “Tutti per Uma” di Susy Laude, è stato uno degli interpreti del ricco cast, Lillo, che stasera calcherà il red carpet dell’arena porto. Un’opera corale in cui l’attore “veste i panni di se stesso”, evidenziando la propria passione per i film di genere: «Mi piace tanto lavorare con i giovani registi esordienti a cui mi dono totalmente», ha commentato Lillo in conferenza stampa raccontando anche le sue prossime uscite con “Il mostro della cripta” e il ritorno alla regia, per il secondo film in coppia con Greg. Il successo del format “Lol” lo ha anche fatto diventare un idolo dei ragazzi sui social: «Le nuove tecnologie offrono opportunità a portata di tutti, Instagram mi ha letteralmente salvato la vita durante la pandemia».
Lillo sarà premiato stasera con il Magna Magna Graecia Award per la comunicazione da Laura Freddi che, nel raccontare la propria esperienza dalla tv di ieri ai nuovi mezzi di oggi, ha espresso la sua felicità nel premiare l’amico e collega. Alle domande di Antonio Capellupo hanno poi risposto i giurati Ivan Carlei, vicepresidente di Rai Fiction, e Francesco Ghiaccio, già regista premiato al Festival per le sue opere prima e seconda “Un posto sicuro” e “Dolcissime”. Il programma di stasera prevede anche la proiezione del trailer di “Ho fatto un sogno”, presentato da Michele De Rango, e i contributi di Luisa Gigliotti e Matteo Russo del Calabria Short Movie Film Festival.
Nel centro storico, al Supercinema e al Chiostro del San Giovanni, partiranno stasera le sezioni rispettivamente dedicate alle opere internazionali – con la proiezione di Mila di Cinzia Angelini e Supernova di Harry Macqueen – e ai documentari con “Opera prima” di Tayu Vlietstra e gli sguardi di Calanria con “Respirando la musica, la vita di Vincenzo Scaramuzza” presentato da Maria Pia Cerulo.
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