ROMA Dalla Francia alla Locride, dalle aule della prestigiosa università parigina di Sciences Po al silenzio dell’eremo dove prega e accoglie chiunque voglia condividere un momento di spiritualità. E’ padre Frederic Vermorel che da diciotto anni custodisce l’eremo di Sant’Ilarione di Gaza, a San Nicola di Caulonia. «La lontananza dal mondo non è voler metter una distanza dall’uomo ma dalla mondanità e quest’eremo è come una cassa di risonanza dei dolori del mondo», dice all’Ansa il monaco che non solo ha scelto di custodire un luogo santo ma anche la natura nella quale è situato. Per gli abitanti del borgo, a ottocento metri dalla sua rocca solitaria, ha fatto battaglie contro gli incendi e contro l’inquinamento del fiume.
«Qui basta un niente per mandare tutto in fumo», dice mostrando la natura aspra delle montagne calabresi che ha scelto come sua patria. «Una bellezza che mi ha fatto battere il cuore non appena sono arrivato e che va preservata» dice quello che l’ex vescovo di Locri, monsignor Giancarlo Maria Bregantini (ora titolare della diocesi di Campobasso), che gli affidò il sito facendolo monaco diocesano, definisce «il paladino della Laudato sì».
x
x