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Riforma Cartabia, via libera dalla Camera

Dopo 5 mesi di lavoro e prove di forza arriva il sì da Montecitorio. Voto favorevole anche dei 5 Stelle. Ora il testo passa al Senato

Pubblicato il: 03/08/2021 – 21:43
Riforma Cartabia, via libera dalla Camera

ROMA Via libera della Camera alla riforma del processo penale. Dopo cinque mesi di lavoro, stesure, revisioni, prove di forza e una tre giorni-fiume di votazioni, la riforma del processo penale voluta da Mario Draghi e firmata da Marta Cartabia passa in tarda serata con il voto della Camera, un voto che sembra ricompattare maggioranza e in gran parte anche il Movimento 5 Stelle.
Un rush finale consumato nel caldo torrido di agosto, mentre il Pd lancia le sue Agorà, la Lega torna al Papeete e i pentastellati affrontano il voto sul nuovo Statuto e la leadership di Giuseppe Conte da consolidare. A imporre i tempi stretti è l’Ue, che nel Pnrr ha legato l’arrivo dei fondi del Recovery plan alla drastica riduzione dei tempi pachidermici dei processi penali in Italia (-25% in cinque anni).

Bonafede annuncia il sì dei 5Stelle: «Unici a difendere il testo originario»

«La giustizia non è una questione personale La realtà oggi è che si vota la riforma a prima firma Bonafede e successivamente emendata dal governo Draghi. Mi rivolgo all’Aula e alla comunità del M5S. La prescrizione si stoppa dopo la sentenza del primo grado. Abbiamo alzato le barricate sul testo orginario? Orgogliosamente si e siamo stati gli unici». Lo dice il deputato M5S Alfonso Bonafede annunciando il sì del Movimento al testo Cartabia. «Continueremo a dare il nostro contributo, con lealtà, che non significa essere sempre d’accordo» ma «non ci sarà nessuna restaurazione» sulla giustizia “con noi nella maggioranza», aggiunge.

Le reazioni

«Ministra Cartabia, finalmente solo grazie alla sua perseveranza e del premier si chiude l’era del fine processo mai. Un innocente cosa se ne fa di un’assoluzione dopo 20 anni? Ma anche di una condanna». Oggi «ha posto fine limite all’arbitrarietà di Stato». Così Enrico Costa ha aperto le dichiarazioni di voto alla Camera sulla riforma del processo penale, annunciando che Più Europa «voterà a favore di questa legge con convinzione per una giustizia più attenta alle garanzie e liberale».
Favorevole anche il voto di Minoranze linguistiche, annunciato da Emanuela Rossini che della riforma loda la «giustizia penale riparativa, modello già affermato a livello sovranazionale. Il reato né offesa a stato ma a chi lo subisce, che ha diritto a vederlo ripagato, anche con azioni concrete” Noi con l’Italia voterà «convintamente si a questa riforma”, dichiara anche Maurizio Lupi perché «rimette al centro al Costituzione, la Carta d’identità di noi italiani” insieme a principi come «la presunzione di innocenza, il giusto processo, la funzione rieducativa della pena. Principi concretissimi e attuali – dice – che rimettono al centro il colpevole e la vittima»; con i loro diritti.

Le ragioni del no

Prime dichiarazioni di voto contrario in Aula alla Camera sulla riforma al processo penale. Si infrange «sull’improcedibilità degli ecoreati» il voto di Facciamo Eco. “Siamo costretti a votare contro questa riforma», dice Rossella Muroni, protagonista oggi anche di un acceso dibattito sul suo odg. «Questa riforma è la sconfitta del Movimento Cinquestelle che sta votando a favore della cancellazione della sua legge manifesto – dice Andrea Colletti di Alternativa C’è – Ieri il presidente Fico ha ricordato la Strage di Bologna. Se fosse entrata in vigore allora questa legge, queste indagini non si sarebbe mai potute riaprire come quelle sulla trattativa Stato Mafia. Con che faccia riuscite a votare sì? Si domanda. Per non parlare del nuovo istituto dell’improcedibilità. Invece di accelerare processi, li eliminate tutti. Vi esorto a non sentire sirene della stabilità: è la stabilità delle loro poltrone. Non siate complici dell’impunità di Stato», conclude, mentre dagli spalti si alza qualche coro inneggiando «vergogna, vergogna».

Le altre dichiarazioni di voto favorevole

«Il nostro è un voto cui siamo arrivati attraverso un percorso insidioso, su un terreno disastrato come quello della giustizia penale italiana». A dirlo, Federico Conte di Liberi uguali, annunciando l’intenzione di voto favorevole alla riforma del processo penale in aula alla Camera. «Ritengo questa riforma un punto di arrivo? – domanda – No, però contiene norme e interventi di grande capacità innovativa. E’ uno straordinario punto di partenza sul quale il legislatore di domani potrà intervenire», aggiunge sottolineando l’importanza di avere» pene più effettive, ma anche più umane» per «favorire il reinserimento nella società».
Favorevole anche Coraggio Italia. «Molto abbiamo ascoltato in queste ore sulla delega, poco sull’oggetto della delega», ovvero «la giustizia processuale», dice Felice Maurizio D’Ettore annunciando il “si” per “una riforma che è una svolta epocale per il Paese. Forse la prima vera riforma per il Governo Draghi», rivendicando come il suo partito abbia sostenuto riforma e Governo «con coerenza e lealtà».
Ricordando «l’arrivo dei finanziamenti dall’Ue, legati al buon esito della riforma, questo è lo snodo su cui si è dovuto muovere il Governo e che le forze di maggioranza devono comprendere». «L’impegno a una ragionevole durata del processo – prosegue – non è solo un diritto della persona, ma garanzia di buon funzionamento del processo stesso. E’ qui l’indirizzo politico. Questa è la ratio intima del provvedimento legislativo che ha portato all’approvazione della delega. Un presupposto che non è tecnico, ma politico».

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