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il gesto disperato

Crotone, senza lavoro minaccia di lanciarsi dal balcone del Comune

La disperazione di un ex lavoratore Akors. «Non riesco dire a mio figlio che non potrò più portargli il pane». Occupata la sala del Municipio

Pubblicato il: 05/08/2021 – 19:20
di Gaetano Megna
Crotone, senza lavoro minaccia di lanciarsi dal balcone del Comune

CROTONE E’ salito sul parapetto del balcone del palazzo comunale e minaccia di buttarsi se non riceverà rassicurazioni che potrà continuare a lavorare. Non è il solo che minaccia di buttarsi, perché ci sono sono anche altri pronti a seguire il suo esempio.
Sono 18 ex lavoratori Akros, società fallita che si occupava della raccolta differenziata nella provincia di Crotone, che sono stati assunti con contratto a termine dall’Akrea, società in house del Comune pitagorico, che si occupa della raccolta e il conferimento dei rifiuti in discarica. Lavorano per l’Akrea dal 2018 con un contratto di lavoro che si rinnova ogni tre mesi. Per più di due anni sono andati avanti con questo contratto precario, che è stato puntualmente rinnovato alla scadenza.

Il prossimo lunedì scade il trimestre e, a quanto dicono i lavoratori, non hanno ricevuto rassicurazioni sul rinnovo; anzi dicono di avere avuto la notizia del loro licenziamento. Sono in tutto 18 ma una quindicina di loro da questo pomeriggio hanno occupato la sala consiliare nel palazzo comunale. Uno di loro è salito sul parapetto e altri due dicono di essere pronti a seguirlo. La disperazione è tangibile e si evidenzia soprattutto quando la raccontano.

«Non posso dire a mio figlio che sono senza lavoro»

«Non posso andare a casa e dire a mio figlio che da lunedì non ho più il lavoro e non posso garantirgli nemmeno il pane». Parla con le lacrime agli occhi l’operaio che sfoga la sua rabbia per la mancanza di certezze. Si preoccupa del figlio e della moglie ai quali, se dovesse perdere il lavoro, non potrà garantire nemmeno l’indispensabile. La coperta e corta e il bilancio del Comune è bloccato da anni dalla sezione regionale della Corte dei conti. Non si possono fare investimenti. La sezione calabrese della Corte dei conti, tra l’altro, contesta al Comune la criticità del bilancio delle partecipate. Tra queste c’è anche l’Akrea. I margini di manovra sono stretti. La questione ovviamente non interessa i lavoratori precari ex Akros che vorrebbero garanzie per continuare  a lavorare. D’altra parte è difficile comprendere una questione così delicata, considerato che i danni e i debiti all’Akrea sono stati prodotti dalla classe politica che ha governato Crotone . 

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