DIAMANTE «L’impegno per la legalità è fatto di simboli. Per fare un’opera come il murales dedicato a Mascherpa ci vuole impegno, sono cose che si fanno alla luce del sole. Per scrivere un messaggio al buio che poi verrà subito cancellato non ci vuole molto». Inizia così il suo intervento Lamberto Giannini, tracciando un parallelismo tra luci ed ombre; evidenziando lo spaccato tra legalità e illegalità in terra di Calabria (e non solo). Il Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza e Prefetto è protagonista all’inaugurazione avvenuta lo scorso 5 agosto, nella splendida cornice di Diamante, del murales dedicato al “Commissario Mascherpa” protagonista del fumetto poliziesco pubblicato su Polizia Moderna, la rivista ufficiale della Polizia di Stato.
Una cerimonia che muta in un incontro denso di contenuti moderato dal giornalista Riccardo Giacoia che ha visto tra i protagonisti, oltre allo stesso Giannini, anche Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Catanzaro, Nicola Gratteri e il Sindaco di Diamante, Ernesto Magorno. Ai relatori hanno posto una serie di domande e riflessioni gli studenti delle secondarie superiori di Diamante.
«Bisogna avere la pazienza di battere colpo su colpo non solo su un piano investigativo-giudiziario, ma anche culturale perché sono convinto che poi il risultato arrivi» dice Giannini, che ricorda la figura di Mascherpa. «Penso che questa iniziativa aiuti nel percorso per la legalità. È giusto parlarne, sentire la vicinanza e far vedere in maniera plastica la vicinanza tra autorità, forze dell’ordine e cittadini perché siamo prima di tutto cittadini di questo paese» rimarca il capo della polizia rispondendo alle domande degli studenti che si chiedono, tra l’altro, se discutere di questi temi possa essere un valido strumento di prevenzione dei fenomeni criminali. «Io ho passato gran parte della mia vita nell’Antiterrorismo – dice Giannini – e l’obiettivo è quello di non far accadere fatti gravi. Dietro c’è un lavoro enorme perché c’è necessità di conoscere i problemi e le strutture che sono chiamate a intervenire. Parlare di quelli che sono i valori della scuola e come si vanno a tradurre per i giovani nella loro vita personale è altrettanto importante. Per questo ci diamo da fare nelle scuole, raccontando la Costituzione o fornendo istruzioni per l’uso di strumenti complicati e pericolosi alla portata di tutti com’è adesso il web».
Ma le iniziative sono diverse, «e penso che questi siano tasselli che avvicinano i ragazzi alla cultura della legalità: non c’è solo chi fa le indagini, c’è anche chi deve proseguire il proprio percorso di vita con onestà e chi quando viene a contatto con un torto deve avere il coraggio di denunciare».
Altro spunto offerto dagli studenti riprende la celebre massima di Corrado Alvaro e porta a chiedersi se “si stia insinuando il dubbio che essere onesti sia inutile” a fronte delle diverse forme di corruzione ormai dilagante. «Non credo che la corruzione sia inarrestabile. – dice Giannini – ci sono esempi positivi di chi non si stanca a contrastarla. Non penso si debbano dare sempre messaggi negativi: i problemi ci sono, ma tanti passi in avanti sono stati fatti». Il prefetto ricorda come le cose stiano cambiando anche a fronte di una maturazione nella coscienza sociale. E così è aumentata anche l’attrazione verso la legalità, come dimostrano i numeri dei giovani che si approcciano alla polizia e alle forze dell’ordine rispetto a qualche anno fa. «In tutte le riunioni che faccio raccomando attenzione verso la tutela delle fragilità. La tutela dei minori è importante anche perché i giovani sono il nostro futuro».
Anche il magistrato Nicola Gratteri ha risposto alle domande dei ragazzi raccontando il suo percorso e il suo rapporto coi ragazzi e alla formazione nelle scuole: «Vado nelle scuole a parlare coi ragazzi da quando ero un illustre sconosciuto. Ora sono una “soubrette”», dice ironico Gratteri. «Oggi ai ragazzi non bisogna andare a dire “non è giusto rubare o commettere reati”. Questo approccio è perdente. Il mio approccio è parlare dei soldi: gli dico quanto guadagna un corriere della cocaina e quanto guadagna un idraulico. Cosa rischia l’uno e cosa rischia l’latro. Chi entra nella ‘ndrangheta pensando di diventare ricco e potente è un utile idiota che porta acqua al mulino del capo locale».
Vero protagonista della serata è però l’affresco realizzato nell’ambito del festival “Diamante murales 40” da Antonio Perrotta su bozzetto di Daniele Bigliardo. I due prestigiosi artisti hanno sintetizzato in una sola scena anni di avventure pubblicate prima su Polizia Moderna e successivamente in tre libri( il quarto uscirà a novembre) che si sono svolte tra le vie di Diamante, immaginaria sede del commissariato.
L’opera si trova in piazza Pietro Mancini e fa parte di un più ampio progetto partito nel 2017 e presentato al pubblico proprio a Diamante. La graphic novel racconta le vicende del Vice Questore Giovanni Mascherpa e dei suoi colleghi impegnati ogni giorno nelle attività di indagine svolte dalla Polizia di Stato per contrastare la ndrangheta anche nelle sue proiezioni internazionali. Lo sceneggiatore Luca Scornaienchi, affidandosi alla matita di Daniele Bigliardo, ha rappresentato la vita professionale e privata di una squadra di poliziotti, donne e uomini che vivono tra la gente, in divisa e non, durante e dopo l’orario di servizio. Attraverso questa iniziativa la Polizia di Stato punta ad avvicinare gli appassionati al genere e raggiungere i lettori più giovani veicolando i valori della legalità e della sicurezza indispensabili per isolare la criminalità e sconfiggerla. (f.d.)
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