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Infanzia, in arrivo oltre 53 milioni per nuovi asili nido in Calabria

L’annuncio del ministro per la Famiglia, Elena Bonetti, che ha partecipato a un convegno al Centro per la giustizia minorile di Catanzaro

Pubblicato il: 06/08/2021 – 19:35
Infanzia, in arrivo oltre 53 milioni per nuovi asili nido in Calabria

CATANZARO La Calabria riceverà oltre 53 milioni per la costruzione di nuovi asili nido e per la riqualificazione degli spazi educativi. Lo ha annunciato il ministro per la Famiglia e le Pari opportunità, Elena Bonetti, oggi a Catanzaro per partecipare a un convegno al centro per la giustizia minorile. Parlando con i giornalisti, la Bonetti ha tracciato le linee di attività del suo ministero, partendo dal terzo settore che – ha spiegato – «volge nel nostro Paese un ruolo fondamentale, protagonista in tutti i settori, non ha solo un ruolo di assistenza ma di co-progettazione di attività. Per questo, per le materie di mia competenza, come l’edizione, ho voluto costruire con il terzo settore il nuovo piano nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, per questo stiamo sostenendo in modo anche significativo con risorse le attività che svolge il terzo settore». La Bonetti ha poi spiegato che «il diritto all’educazione dalla prima infanzia è uno dei punti prioritari del Family Act, su questo stiamo già portando avanti azioni concrete. È appena uscita la prima graduatoria dei primi 700 milioni del Pnrr, di questi tra l’altro la Regione Calabria ha avuto un risultato significativo, perché avrà più di 53 milioni per la costruzione di asili nido e per la riqualificazione di spazi educativi, a partire dalla prima infanzia, e con la concretezza di una comunità che – ha sostenuto il ministro – parte dai più piccoli, puntando alla pari opportunità e aiutare l’impulso fondamentale al lavoro femminile che dobbiamo portare avanti nelle regioni, così belle, come quelle del Sud nelle quali però purtroppo il numero delle donne che lavorano è troppo basso». Per Bonetti inoltre «un altro progetto importante che stiamo portando insieme con la ministro Carfagna è quello dell’introduzione dei Lep, è una delle azioni previste dal piano nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, su questo siamo impegnati». Infine, un passaggio al tema della violenza di genere: «Il periodo della pandemia – ha rimarcato la Bonetti – ha amplificato un dramma che è ancora troppo evidente nel nostro Paese, quello della violenza contro le donne e contro i minori. Per siamo impegnati in un nuovo piano nazionale di contrasto alla violenza maschile contro le donne, che vede impegnati tutti i livelli territoriali, le forze dell’ordine, la magistratura, il governo dei Comuni e delle Regioni, la rete dei centri antiviolenza e delle case rifugio così fondamentali per la protezione e la presa in carico delle vittime. Bisogna però promuovere – ha concluso il ministro – una cultura della parità di genere per sradicare definitivamente la violenza di genere: questo significa anche dare spazio, enpowerment economico alle donne, dare alle donne opportunità di formazione di lavoro».

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All’incontro al Centro per la giustizia minorile di Catanzaro hanno partecipato, tra gli altri, la senatrice Silvia Vono, componente della Commissione d’inchiesta sul femminicidio e su ogni forma di violenza di genere; Isabella Mastropasqua, direttrice del Centro per la Giustizia minorile della Calabria; Angela Paravati, direttrice della Casa Circondariale “Ugo Caridi” di Catanzaro, l’assessore regionale al Welkfare, Gianluca Gallo, e l’assessore comunale alle Politiche sociali, Rosario Lostumbo. I lavori sono stati aperti dal saluto del presidente della Cec e arcivescovo metropolita di Catanzaro-Squillace, monsignor Vincenzo Bertolone, che ha consegnato ai presenti, a partire dal ministro Bonetti, alcuni spunti di riflessione sotto forma di interrogativi: «Come ripartire non solo sul piano economico e finanziario ma anche sul piano etico e Politico? Come sostenere il diritto della famiglia naturale fondata sul matrimonio e tutelata dalla Costituzione? Come tutelare la comunità dalla sopraffazione, anche mafiosa? come tutelare la dignità della persona anche da forme spinte di giustizialismo?». (c.a.)

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