LAMEZIA TERME Il collaboratore di giustizia Bartolomeo Arena chiede spesso – nel corso delle sua testimonianza nel maxi processo “Rinascita-Scott” – se può o meno raccontare un particolare, se può, o meno, fare un nome. La regola con i pm è che se parla di argomenti coperti da segreto istruttorio verrà interrotto, come effettivamente è accaduto due giorni fa mentre Arena parlava di un uomo vicino alle cosche vibonesi che aveva avuto incarichi alla Regione; argomento stoppato dal pm Annamaria Frustaci. Il collaboratore, comunque, continua, in alcuni casi, a chiedere: «Ma posso dirlo?». È accaduto anche nel corso dell’udienza di ieri. Tra le foto mostrate al collaboratore c’era quella di Vincenzo Puntoriero, detto “Enzo”, 67 anni, accusato di associazione mafiosa «già appartenente alla struttura ndranghetisticaoperante nella città di Rosarno (cosca Bellocco) – è scritto nel capo di imputazione –, da tempo si trasferiva a Vibo Valentia operando quale elemento integrante della locale di ‘ndrangheta di Vibo Valentia, legandosi in particolare alla ‘ndrinaLo Bianco-Barba e direttamente a Lo Bianco Paolino».
Arena racconta di Puntoriero che è vicino ai Lo Bianco e ha dei negozi di abbigliamento a Vibo. Altro particolare che il collaboratore ricorda è che Puntoriero ha sposato una donna, Cariello, che lavora nel Tribunale di Vibo Valentia. A proposito di questo Bartolomeo Arena richiama un episodio che vede protagonista proprio la moglie di Puntoriero – Carmela Cariello, anche lei imputata in Rinascita con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa perché, scrivono i magistrati «nella qualità di operatrice giudiziaria del Tribunale di Vibo Valentia, forniva uno stabile contributo alla vita della predetta associazione mafiosa, ponendosi in diretto contatto con i vertici dell’organizzazione criminale per il tramite del marito Vincenzo Puntoriero, fungendo quale riferimento per il sodalizio nel fornire informazioni e nell’anticipare o posticipare a richiesta la trattazione delle pratiche – stravolgendo il normale ordine ad esse assegnate – che risultavano di interesse per gli esponenti della cosca Lo Bianco barba di Vibo Valentia».
Arena dice che in una occasione aveva bisogno di una pratica per una pensione e gli era stato suggerito di rivolgersi alla Cariello, cosa che lui aveva fatto tramite il figlio di questa. Ma come faceva Arena a sapere che la Cariello era avvicinabile?
«Ma posso dirlo?», chiede il collaboratore.
Ricevuto l’assenso, Arena spiega che era stato l’avvocato Vito Pitaro (non vi sono imputazioni a suo carico, ndr) – attuale consigliere di maggioranza, eletto nella lista di centrodestra “Santelli presidente” – a suggerire ad Arena di rivolgersi alla Cariello, dicendogli che era persona che «si metteva a disposizione». (a.truzzolillo@corrierecal.it)
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