REGGIO CALABRIA “Triste, solitario y final” (ma forse non ancora final). Si può scomodare Osvaldo Soriano per descrivere l’ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale, in programma martedì 10 agosto. Il solito lungo e pletorico elenco di provvedimenti che avrebbero forse un senso se l’Assemblea legislativa calabrese fosse nel pieno delle sue funzioni ma che rasentano il ridicolo visto che da ormai nove mesi è in “congedo”, in piedi solo per approvare atti urgenti e indifferibili. Scorrendo l’odg della seduta di martedì, però, di urgenza e indifferibilità se ne vede pochina. A parte qualche provvedimento di carattere economico e finanziario, da approvare perché lo richiedono le leggi, per il resto – sono in totale 12 i punti all’odg – c’è un’infinita sfilza di proposte, essenzialmente di iniziativa di consiglieri della maggioranza di centrodestra, su “la qualunque”: si va dalla valorizzazione dell’apicoltura alla promozione dell’acquacoltura, dalla disciplina della caccia alle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche della Regione Calabria (qui si deve porre rimedio ai rilievi di incostituzionalità recentemente mossi dal governo nazionale), per arrivare a una Pdl che prevede interventi in materia di sussidio a favore di pazienti oncologiche affette da alopecia e alla Pdl che prevede che vale il Piano triennale della prevenzione della corruzione per le rotazioni del personale dirigente della Regione. Come si può vedere, provvedimenti anche “borderline”, nel senso che per alcuni di loro il sospetto della “captatio benevolentiae” elettorale francamente fa capolino anche a ragion veduta. Si vedrà martedì se la maggioranza andrà fino in fondo all’odg esponendosi al rischio del tritacarne mediatico. In ogni caso, la seduta del 10 agosto, che potrebbe anche essere l’ultima di quest’undicesima tribolatissima legislatura, ha il sapore del classico viale del tramonto, e anche le recenti vicende giudiziarie che hanno riguardato qualche inquilino di Palazzo Campanella mettono un ben po’ di tristezza. Sono questi i titoli di coda di un consiglio regionale davvero triste. (c.a.)
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