ROMA «Decido di candidarmi per dare più forza al mio racconto,per incoraggiare un cambiamento reale e soprattutto per dare piu forza alla battaglia per i referendum, nell’interesse dei cittadini che hanno sete di giustizia». A pochi giorni di distanza dalla sentenza delle Sezioni Unite civili delle Cassazione che ha confermato la sua radiazione, l’ex magistrato reggino ed ex presidente dell’Anm Luca Palamara annuncia il grande passo: scenderà in politica, candidandosi da «cittadino libero», con un proprio simbolo (la dea Giustizia che regge la bilancia), alle suppletive della Camera nel collegio di Roma-Primavalle, rimasto scoperto dopo che la deputata dei Cinquestelle Emanuela Del Re è stata nominata rappresentante Ue per il Sahel. E si impegnerà per i referendum sulla giustizia promossi dal Partito radicale e a cui ha dato un supporto decisivo la Lega di Matteo Salvini: li firma tutti nella sede del partito fondato da Marco Pannella, ad eccezione di quello sulla responsabilità civile diretta dei magistrati. La motivazione: «Non lo firmo perché voglio una magistratura difensiva ma che rispetti le regole, questo è l’aspetto piu importante. Per questo dico – ha aggiunto rivolgendosi ai Radicali – discutiamone».
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