«Il Catanzarese (quasi) assente dai tg della Rai»

Qualcuno si è chiesto perché Catanzaro, ancora più della sua provincia, rimane spesso assente dal palinsesto dei telegiornali che la Rai regionale trasmette più volte al giorno? Possibile che tutto ciò che riguarda questa Città e la sua provincia sia  valutato di scarso interesse informativo, se non privo, tanto da rimanere escluse dall’informazione quotidiana?
Senza voler fare le pulci ad alcuno, men che meno polemiche, è da ritenere impossibile che Catanzaro non produca notizie di interesse generale che possano essere inserite nel palinsesto dell’informazione televisiva regionale. Catanzaro è il capoluogo della Calabria e, come tale, ospita la sede del Governo regionale, dal presidente agli assessori che hanno la responsabilità dell’amministrazione del territorio calabrese. Ed è anche la città sede di Corte d’Appello, del Tribunale Amministrativo Regionale, della Corte dei Conti e di una importante università con la facoltà di Medicina unica in tutta la Calabria e dalla quale spesso emergono particolari di lavori scientifici rilevanti che, in alcuni casi, hanno occupato spazi nelle pagine di quotidiani locali e nazionali.
Non è certamente la presenza quotidiana di Cosenza a smuovere le acque; né meraviglia lo spazio dedicato a Reggio Calabria, tantomeno a quella parte della provincia reggina che si estende lungo la fascia jonica. Non meravigliano neanche le notizie giornaliere che interessano Crotone e la sua provincia. Stupisce, invece, la pressoché costante assenza di Catanzaro e del suo hinterland dai Telegiornali locali della Rai. E dire che sarebbe sufficiente chiedere alla Presidenza della Regione, agli assessorati, all’amministrazione comunale di Catanzaro (si consideri che il sindaco è anche presidente della Provincia), al sindaco di Lamezia Terme, nel cui territorio ricade l’unico aeroporto internazionale della Calabria, le “novità” del giorno per ottenere notizie da inserire nei Tg e completare il quadro generale della Calabria.
Lungi dall’idea di spendere una sola parola su cosa sia una informazione completa, da cittadino Catanzarese e da fruitore di notizie gradirei conoscere quanto di importante matura nel diuturno lavoro della Presidenza della regione e negli assessorati. Ricordo a me stesso quanto era solito ripetere un bravo direttore di un quotidiano calabrese: «una informazione completa è tale se solo in casi eccezionali può essere esclusa una parte del territorio; se viceversa si ripete con frequenza lascia adito ad altre considerazioni».
I giornalisti della sede calabrese della Rai sanno meglio di me che informare significa mettere insieme oltre al fatto anche i bisogni, gli atteggiamenti e le percezioni.
Significa anche creare relazioni significative che sono e restano tra i bisogni fondamentali dell’uomo. E sanno meglio di me che comunicare in modo completo è altrettanto importante non solo per soddisfare il principio dell’obiettività, quanto perché le idee viaggiano e servono per condividere i pensieri.
Secondo lo storico e libero pensatore John Bagnell Bury «la libertà di pensiero e il progresso sono due beni irrinunciabili per una società democratica e non può esservi l’uno senza l’altro. Così come libertà di pensiero e progresso sono inestricabilmente connessi tra loro al punto che l’una non può esistere senza l’altro».   
*giornalista