REGGIO CALABRIA «La Calabria brucia e non è più tollerabile che si perda ancora soltanto un minuto. La giunta regionale non può limitare la sua azione a quella di mero osservatore degli eventi che procede alla conta dei danni, con la speranza che l’emergenza possa rientrare solo grazie allo sforzo, immane, degli uomini dei Vigili del Fuoco che da giorni, in maniera encomiabile, si battono senza sosta per contenere le fiamme». Ad affermarlo è il consigliere regionale del Pd Nicola Irto che, fin da subito, aveva chiesto alla Regione di procedere alla dichiarazione dello stato di emergenza, anche in considerazione dell’anomalo moltiplicarsi dei roghi, la maggior parte dei quali avente origine dolosa. «Invece – prosegue Nicola Irto – si continua, inspiegabilmente, a temporeggiare, mentre la situazione si aggrava sempre di più e l’Aspromonte rischia davvero di trasformarsi in cenere con danni incalcolabili». «Se non vogliamo che la Calabria pianga altre vite umane – dice ancora Irto – e che si riesca ad arginare l’emergenza roghi serve, dunque, un deciso intervento. Occorre chiedere, da subito, al governo nazionale un aiuto immediato e concreto, in termini di mezzi, uomini e logistica, che possa aiutare la Calabria, in evidente difficoltà, a fronteggiare il momento più acuto della crisi». «Superata la fase di emergenza – conclude Irto – dovrà poi farsi luce sulle diverse responsabilità che hanno contribuito a determinare questa immane tragedia. E’ evidente che chi doveva controllare e prevenire non lo ha fatto e che gli interventi di manutenzione per proteggere il patrimonio boschivo calabrese sono stati insufficienti. Lo stesso ruolo di Calabria Verde va ripensato, così come dovrà essere fatta luce sulle risorse che l’Azienda non avrebbe utilizzato per potenziare il proprio parco mezzi. Adesso, però, è necessario uscire dalla crisi nel più breve tempo possibile e il governo Draghi, senza alcun tentennamento, deve dare un segnale alla nostra Regione e farla diventare priorità assoluta della propria agenda politica».
«Le notizie sugli incendi che stanno devastando molte aree del Mezzogiorno sono allarmanti, in Calabria in particolare gli incendi causati da una scarsa prevenzione sul territorio è molto grave. Nonostante gli sforzi immani dei volontari e della Protezione civile nazionale, che ringraziamo per il loro lavoro incessante, la situazione è critica, molti sindaci sono disarmati; è in corso da giorni la distruzione di interi territori da Acri al Parco dell’Aspromonte. Territori che vanno ora difesi e poi aiutati e sostenuti, attraverso interventi eccezionali che solo lo stato di emergenza può garantire. È necessario che il governo Draghi dichiari al più presto lo stato di emergenza per la Calabria, così come chiesto dalla candidata alla presidenza della Regione, Amalia Bruni; servono interventi eccezionali e risorse aggiuntive per la Protezione civile. Dopo la messa in sicurezza dagli incendi del territorio Calabrese, sarà necessario affrontare il problema delle gravissime mancanze sulla prevenzione dagli incendi non garantita dalla Regione Calabria». Così Francesco Boccia, deputato PD e responsabile Enti locali della Segreteria nazionale.
«Ancora fiamme, ancora pericolo, ancora danni incalcolabili, la nostra montagna e le nostre colline continuano a bruciare. Incendi attivi anche oggi nei Comuni di San Luca, Grotteria, Mammola, San Giovanni di Gerace, Martone e Gioiosa ionica, Cardeto. Chilometri e chilometri di verde continuano a bruciare, sono minacciati anche i faggi secolari del Parco Nazionale dell’Aspromonte, patrimonio Unesco. Si teme anche per il Santuario di Polsi. Ieri abbiamo chiuso al traffico la Sp1 nel tratto dello Zomaro. Chiediamo a tutti i residenti di fare massima attenzione, di allontanarsi se possibile dalle zone colpite e di evitare di percorrere le strade interne adiacenti alle zone incendiate. In Prefettura è stato attivato il Coc (centro operativo comunale). Siamo in contatto con i sindaci di tutti i Comuni colpiti che, lottando in prima linea, si stanno letteralmente gettando tra le fiamme pur di salvare il salvabile. Nei giorni scorsi abbiamo chiesto in Prefettura di poter dispiegare l’utilizzo di uomini e mezzi dell’Esercito, che sono attivi da oggi. Abbiamo ottenuto la dichiarazione dello stato di calamità per il risarcimento dei danni e noi stessi, se necessario, accederemo al fondo di riserva della Città Metropolitana per sostenere chi nel fuoco ha perso tutto. La priorità oggi è spegnere questo inferno. Ma da domani qualcuno dovrà spiegarci PERCHÈ è mancata completamente la prevenzione, PERCHÈ se c’erano le risorse disponibili non sono stati acquistati per tempo i mezzi aerei e di terra, PERCHÈ ci sono responsabili che con questo disastro hanno avuto il coraggio di andarsene in ferie. Tutti PERCHÈ ai quali, da domani, chiederemo risposte. Ora lavoriamo in silenzio, e rispettiamo chi da giorni respira fumo e ingoia sudore e lacrime». A dichiararlo il sindaco di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà.
«In Calabria interi territori di montagne, boschi, foreste, campagne, sono stati per giorni e giorni lasciati soli con il fuoco che avanzava inesorabilmente provocando morti e danni ambientali devastanti. Sono stati abbandonati sindaci, cittadini, agricoltori, allevatori. La responsabilità di non aver pianificato nella Regione Calabria un’adeguata ed immediata risposta a ciò che era prevedibile è sotto gli occhi di tutti, ulteriore dimostrazione che la sospensione della democrazia con un presidente che non c’è, non eletto dal popolo da circa un anno, sta producendo una vera e propria emergenza nazionale. In Calabria in questo periodo manca l’acqua in molti comuni e zone agricole, manca in molte zone la raccolta dei rifiuti, la depurazione in molti luoghi è totalmente inadeguata ed il mare è quindi inquinato, per non parlare del disastro sanitario che provoca feriti e morti. Sentire parlare oggi il Governo solo di ristori per i danni non più recuperabili per gli incendi non è sufficiente, per i danni in Aspromonte e non solo è come risarcire in moneta per l’incendio di un Picasso o di un Van Gogh. La foresta l’hai persa e non l’avrai più. Sono giorni che le montagne bruciano, siamo stanchi di politici che non hanno la capacità di investire in prevenzione, tutela, manutenzione e valorizzazione, ma che agiscono solo nell’emergenza, alimentando proprio il profitto criminale che ruota attorno alle emergenze. Cambiare si può, in tutto, ma basta non affidare cura e medicina a chi sta distruggendo il nostro presente e il nostro futuro». Questa la dichiarazione del candidato alla Presidenza della Regione Luigi de Magistris.
«La Calabria brucia, meravigliose parti di territorio sono ridotte in cenere, tanti borghi sono minacciati dal fuoco, la popolazione è a rischio e purtroppo sale il numero delle vittime, dopo la morte di un pensionato nel Reggino, raggiunto dalle fiamme mentre tentava di salvare i suoi animali. Lo sforzo immane dei vigili del fuoco, degli operatori di Calabria Verde, della Protezione civile e di tutte le forze dell’ordine deve essere sostenuto dal governo nazionale con l’invio immediato di mezzi antincendio, soprattutto aerei, e personale di supporto». È quanto afferma il deputato di Fratelli d’Italia Wanda Ferro, che annuncia una interpellanza al governo. «Le dichiarazioni rassicuranti da parte del governo sull’invio dei mezzi necessari – continua Wanda Ferro – non trovano riscontro sui territori, dove l’entità degli incendi sta sovrastando lo sforzo degli operatori. Gli incendi in Calabria devono essere una priorità nazionale». «Mi aspetto dalla politica una maggiore sensibilità, dopo che nei giorni scorsi è stata bocciata alla Camera la mia proposta di inasprire le pene per i piromani e colpire più efficacemente gli interessi criminali cui sono riconducibili gran parte dei roghi dolosi», conclude il deputato di Fdi.
«La situazione relativa agli incendi che si stanno sviluppando nel Sud Italia e in particolare in Calabria è molto critica e gli interventi risultano particolarmente complessi perché la maggior parte dei roghi si sta sviluppando in zone difficili da raggiungere, rendendo quasi impossibili gli interventi da terra. Nonostante l’incessante lavoro della Protezione civile, dei vigili del fuoco e delle forze dell’ordine, la situazione non è ancora sotto controllo, tanto che la Prefettura di Reggio Calabria ha richiesto l’intervento dell’esercito per cercare di domare le fiamme che continuano a divorare ettari ed ettari di terreno. Siamo di fronte ad un disastro ambientale senza precedenti e il Sud Italia non può essere lasciato da solo. Tuttavia fino a oggi gli aiuti mobilitati grazie al meccanismo di protezione civile dell’UE risultano assolutamente insufficienti per far fronte all’emergenza, motivo per cui ho appena presentato un’interrogazione urgente alla Commissione europea per chiedere un incremento degli sforzi dell’EUCPM per contrastare questa catastrofe ambientale». Così l’eurodeputato di Fratelli d’Italia Vincenzo Sofo ha annunciato di aver interpellato oggi la Commissione europea reclamando un maggior aiuto nell’affrontare l’emergenza incendi che sta colpendo la Calabria e il Sud in generale.
«La Calabria continua a essere devastata dagli incendi e, purtroppo, nelle scorse ore si è registrata anche una terza vittima. Siamo di fronte a una situazione gravissima che richiede una risposta immediata e concreta da parte del Governo centrale; non si può più perdere tempo, bisogna intervenire con mezzi e uomini per fronteggiare l’emergenza ed evitare ulteriori gravi danni alla nostra regione già profondamente ferita. Poi verrà il tempo delle responsabilità, il momento in cui bisognerà comprendere, una volta per tutte che la Calabria non può essere lasciata sola. Ora bisogna fare presto». Così il Senatore di Italia Viva, Ernesto Magorno.
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