CROTONE Non parteciperanno all’assemblea degli iscritti convocata per domani dal commissario regionale Stefano Graziano, perché è presente Franco Iacucci. Non sono disponibili a fare passi indietro o di lato alcuni esponenti di primo piano del Partito democratico della provincia di Crotone.
Nei giorni scorsi c’erano stati più documenti per chiedere la testa di Iacucci, oggi si registrano nuove uscite pubbliche che mostrano i muscoli al commissario regionale del partito che ha convocato l’assemblea degli iscritti per domani. Sono tre i firmatari della nota stampa: Sergio Arena, Carolina Girasole e Sergio Contarino. I primi due sono stati candidati, lo scorso autunno, nella lista del Pd alle elezioni regionali (quasi seimila voti di preferenza in due), il terzo è componente dell’assemblea nazionale e della segreteria regionale di recente allestita da Graziano.
Scrivono che la convocazione di domani «non li coglie impreparati». A volere significare che sono finiti i tempi in cui il capo chiamava l’appello e le truppe rispondevano di essere presenti. Non mandano già il fatto che «sono anni che la federazione di Crotone, non riesce a incontrarsi» e viene convocata solo perché c’è bisogno di loro per cercare voti per le elezioni del 3 e 4 ottobre prossimi». Sono critici anche con Graziano, ma non accettano soprattutto la presenza di Iacucci. «Quello che invece ci fa molto riflettere – scrivono – è la presenza del commissario Franco Iacucci».
Continuando, aggiungono: «Da lui ci aspettavamo un atto di generosità, soprattutto per il gruppo dirigente crotonese, sempre disponibile a scendere in campo, anche in momenti difficili e particolari, ottenendo sempre risultati apprezzabili. A questo punto, riteniamo offensivo che all’Assemblea partecipi un commissario che invece di assumersi le responsabilità per tutto quello che non ha svolto, sceglie di presentarsi a Crotone, a ferragosto, a pochissimi giorni dalla presentazione delle liste regionali, per incontrare il partito».
Proseguendo, sottolineano che «sul documento firmato giorni addietro (quello sottoscritto da 34 dirigenti per chiedere la testa di Iacucci, ndr), che in sostanza ha raccolto una buona e importante fetta di partito e condiviso successivamente anche da altri importanti dirigenti, non intendiamo fare un passo indietro, anche perché, pensiamo che sia la base per uscire da un isolamento storico, non solo politico».
Concludendo, scrivono: «Per queste riflessioni e fino a quando esisterà tale contraddizione, comunichiamo al commissario Graziano che non parteciperemo all’assemblea, invitando lo stesso a verificare la possibilità del superamento del commissario, come già richiesto nel precedente documento».
Nessun passo indietro, quindi. Se Iacucci non si dimette a Crotone c’è una fetta del Pd che non è disponibile a lavorare per la prossima campagna elettorale. Il documento della rivolta è firmato da tre esponenti, ma i rumors parlano di altre note simili che potrebbero arrivare nelle prossime ore da altre aree del Pd. (redazione@corrierecal.it)
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