LAMEZIA TERME Le Regionali in Calabria sono sempre state una questione di famiglia. La perpetuazione della stirpe (e delle poltrone) è un must per le dinasty calabresi della politica. Che continuano a impegnarsi in riposizionamenti e sostituzioni. Di solito sono generazionali. Per la prossima tornata del 3 e 4 ottobre potrebbero essere di genere, vista la modifica alla legge elettorale con l’introduzione delle quote rosa. Una novità che potrebbe risolvere qualche problema di opportunità e crearne altri, tanto per giustificare le giravolte a mezz’aria necessarie a cambiare lo schieramento di riferimento. È il caso di cui si mormora da giorni rispetto al senatore e sindaco di Diamante Ernesto Magorno, in quota Italia Viva. Magorno, che già aveva “minacciato” la propria candidatura a governatore (“minaccia” poi rientrata) è impegnato da settimane in uno scontro con i circoli del suo movimento, che hanno più volte evidenziato di non voler aderire al progetto del centrodestra in Calabria. Il senatore, invece, strizza l’occhio a Roberto Occhiuto e ci tiene a ribadire che Italia Viva dialoga con tutti. E nelle scorse ore, in occasione di un evento pubblico a Diamante, sarebbe stato lo stesso Magorno a raggiungere in piazza Matteo Salvini e Roberto Occhiuto, ufficialmente per un saluto dovuto (almeno sotto il profilo istituzionale), ufficiosamente per intavolare una conversazione sulla candidatura della sua signora, Francesca Casella, in una lista del centrodestra, forse addirittura in quella del Carroccio. Rumors estivi e dubbi che si scioglieranno presto, visto che gli schieramenti sono in composizione.
Situazione diversa quella di Luca Morrone. Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia quasi certamente non sarà della partita alle Regionali, a causa del rinvio a giudizio incassato sugli sviluppi dell’inchiesta Passepartout della Dda di Catanzaro. L’idea “sostitutiva” pare veda sua moglie, Luciana De Francesco, in pole position per garantirsi un posto a Palazzo Campanella. Ipotesi ventilata negli ultimi giorni in ambienti meloniani. Anche questa da sottoporre al vaglio dell’ufficialità.
Manca poco per sciogliere i dubbi anche in casa Gentile, forse la dinasty calabrese per eccellenza. Qui i problemi, al solito, sono di abbondanza. C’è Andrea, figlio dell’ex sottosegretario Tonino, che guarda con interesse alla corsa di Occhiuto alla Presidenza: in caso di elezione, il parlamentare forzista si accomoderà al decimo piano della Cittadella, Gentile alla Camera dei deputati per la chiusura della legislatura. Nei discorsi per le Regionali, invece, le opzioni riguardano l’altro ramo familiare, chiamato a una svolta generazionale. Due le ipotesi. La prima: Pino Gentile, decano dei consiglieri regionali, sceglie di impegnarsi in una nuova campagna elettorale per riscattare la mancata elezione del 2020, e corre in coppia con il primario dell’Annunziata Simona Loizzo (lista da definire: si parla della Lega). La seconda: l’ex assessore si fa da parte e si impegna per la propria figlia Katya, già vicesindaco di Cosenza. Sempre con lista da definire. Se passerà la linea della “conservazione”, per Katya si apriranno nuovamente le porte di Palazzo dei Bruzi con un ruolo da determinare in seno alla trattative di coalizione. Con più scadenze elettorali all’orizzonte anche le questioni di famiglia si risolvono facilmente.
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