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«Mare inquinato e divieto di balneazione a Pizzo. Ci risiamo»

Ancora una volta il mare, il nostro tesoro prezioso, quello che dovrebbe essere la nostra fonte di ricchezza come un boomerang si trasforma nella nostra fonte di vergogna. Mentre fuori le temperat…

Pubblicato il: 12/08/2021 – 13:01
di Domenico Lo Duca
«Mare inquinato e divieto di balneazione a Pizzo. Ci risiamo»

Ancora una volta il mare, il nostro tesoro prezioso, quello che dovrebbe essere la nostra fonte di ricchezza come un boomerang si trasforma nella nostra fonte di vergogna. Mentre fuori le temperature sono roventi e toccano punte mai viste prima, quello che vorresti è andare a farti un bel bagno a mare, nelle nostre acque limpide e cristalline. Quindi armato di ombrellone, stuoia e zainetto, sali in macchina e ti avvii baldanzoso immaginando quel tuffo tanto sospirato. Ma ahimè se decidi di andare a Pizzo Calabro per fare quel tuffo, i tuoi sogni potrebbero infrangersi come onde sul bagnasciuga. Si perché purtroppo a ridosso di ferragosto vige un bel divieto di balneazione, Il Servizio tematico Acque del Dipartimento provinciale di Vibo Valentia ha infatti informato il Comune di Pizzo Calabro, la Regione Calabria ed il Ministero della Salute, che le analisi delle acque destinate alla balneazione relative al campione eseguito in data il 9 agosto scorso aventi codice univoco IT018102027012 e denominazione “Lido Malfara’”, hanno rilevato la non conformità ai parametri rispetto alla tabella di riferimento – All. A del D.Lgs. n.116 30 maggio 2008 e s.m.i.. Tuttavia per evitare il crollo turistico, il divieto passa un po’ in sordina. Ma se da un lato si tace, gli occhi non possono far altro che notare che le acque azzurre e cristalline sono di un verde che non sa proprio di smeraldo. Emanano un odore nauseabondo, misto tra pesce marcio e non so cosa. Tu comici ad interrogarti sul perché di tanto scempio, perché ancora una volta siamo costretti a fare una figura misera dinanzi ai turisti che hanno scelto di trascorrere le proprie vacanze nella nostra terra. Ti chiedi perché su 365 giorni all’anno i problemi vengono fuori proprio d’estate, quando in realtà non dovrebbero esistere. Perché non si riesce a risolvere un problema così importante e di vitale importanza per la nostra tenuta turistica. Ti siedi sulla tua sdraio mesto e corrucciato, continuando a porti mille interrogativi. Ti arrabbi, mugugni mentre osservi quello scempio. Scruti l’orizzonte pensando a quanto potenziale abbiamo e a quanto siamo bravi a sprecarlo. Ti giri e vedi l’ennesimo incendio divampare proprio come la tua rabbia. La tua terra viene maltrattata. La tua terra viene violentata. Il mare, i boschi, la cultura. Potrebbero darti tanto e invece li vedi crollare come castelli di sabbia. Granello dopo granello. Dove sono adesso i politici che ci governano? E quelli che si apprestano a farlo? Forse sono in Puglia, in Grecia, in Sardegna o qualsiasi altro posto che non sia la Calabria, a fare le proprie vacanze. Si perché per loro la Calabria è solo il bacino di alimentazione delle proprie finanze e del proprio ego. I problemi c’erano, ci sono e sempre ci saranno. Qualora si risolvessero non ci sarebbe più nulla da fare e nessuno su cui scaricare le colpe. Quindi perché impegnarsi per risolverli. La nostra terra merita di più. Riusciremo ad averlo? Siamo noi gli artefici del nostro destino. La scelta è nelle nostre mani.

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