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Il bilancio (tragico) dell’emergenza. «Il fuoco ha bruciato più di 11mila ettari in Calabria» – VIDEO

Il capo della ProCiv Curcio quantifica i danni ai boschi in tutta la regione. «Draghi costantemente informato. Ora pensare alla prevenzione»

Pubblicato il: 13/08/2021 – 14:48
Il bilancio (tragico) dell’emergenza. «Il fuoco ha bruciato più di 11mila ettari in Calabria» – VIDEO

CATANZARO «Più di 11mila ettari nella regione Calabria, perlomeno nella parte Sud, mangiati dal fuoco, e parecchie di queste migliaia attengono all’area dell’Aspromonte». Lo ha detto il capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio, nel corso di una riunione con i sindaci nella sede della Regione Calabria a Catanzaro. «Non c’è solo l’Aspromonte, ci sono stati – ha proseguito Curcio – Comuni molto colpiti, ci sono state delle vittime. Durante queste giornate difficili siamo stati in stretto collegamento con la Regione Calabria e abbiamo gestito altre situazioni importanti in Sicilia e in Sardegna. Oggi la situazione sembra un po’ migliore, da un punto di vista numerico e delle dimensioni gli incendi sembrano regredire, ovviamente dobbiamo sempre mantenere molto alta l’attenzione perché come si suol dire l’incendio è una brutta bestia, perché – ha aggiunto il capo della Protezione civile nazionale – basta poco per trovarci in drammi importanti».

«Draghi costantemente e direttamente informato»

Parlando alla Regione, Curcio ha poi aggiunto: «Ho ritenuto opportuno venire a salutare e ringraziare i sindaci e condividere con loro le preoccupazioni di un territorio duramente colpito, fare alcune considerazioni che facciamo anche per riportarle al presidente del Consiglio, che ha seguito fin dai primi momento tutta la vicenda incendi di questa estate, dai momenti più difficili di fine luglio, nell’Oristanese in Sardegna e poi in Sicilia, e adesso la vicenda calabrese. Il presidente è sempre stato direttamente informato e mi ha fortemente compulsato anche a portare il ringraziamento al territorio, e io ovviamente riporterò le osservazioni che dal territorio arriveranno».

«Dalla Calabria spunti per una riflessione più ampia»

«Abbiamo incoraggiato i sindaci nel continuare la loro attività perché c’è ancora bisogno di grande attenzione al territorio, dopodiché ci sarà chiaramente una ricognizione dei danni e di ciò che si attende e questo sarà poi oggetto di una valutazione più complessiva e magari dalla Calabria può nascere magari uno spunto per una riflessione più ampia», ha poi sostenuto Curcio. «Ma il mio obiettivo – ha detto ancora il capo della ProCiv – è chiudere l’attività operativa e portare all’attenzione del governo e dei ministri competenti le questioni emerse».

«C’è un problema di prevenzione»

«In Italia c’è un problema di prevenzione, in generale. Quello della prevenzione – ha poi affermato Curcio – è un tema che facciamo fatica a portare avanti, lo dico con grande serenità. La filiera del bosco è una filiera lunga: non è solo l’aereo, ma è una filiera che nasce dalla cura del bosco e dalla protezione del bosco e del sottobosco, dalla salvaguardia del bosco. E’ un nostro patrimonio. Spero – ha proseguito il capo della Protezione civile nazionale – che ci sarà anche un momento di riflessione su una norma importante che cura questa filiera, una norma del 2000, anche per verificare se questa norma è ancora pienamente rispondente alle necessità dei nostri territori o ha bisogno di una minima manutenzione. Su questo – ha concluso – darò il mio contributo tecnico, ma probabilmente si aprirà anche un ragionamento».

«Occhio ad autunno che non farà sconti»

Curcio ha spiegato che «sono tante le considerazioni che si possono fare sull’ambito della cura del bosco e delle attività di spegnimento, siamo ancora in una fase operativa. L’idea è: usciamo da questa fase, sono ancora giornate difficili, ancora abbiamo un numero di incendi importanti, alcuni anche in Calabria, dopodiché si faranno le valutazioni di come migliorare nell’insieme il sistema, di come supportare i territori, e come prepararci anche a un autunno che non ci farà sconti: passeremo dagli incendi alle acque, quindi – ha concluso il capo della Protezione civile nazionale – dovremo sapere che le due cose sono collegate e come lavorare prima».

«Interveniamo in modo intelligente»

«È il momento – ha aggiunto Spirlì – di intervenire in modo intelligente. Il fuoco sta interessando non solo la Calabria, ma molte altre regioni italiane, così come altri Paesi del Mediterraneo. Noi abbiamo chiesto subito lo Stato di mobilitazione al presidente Draghi che, nel giro di sei ore, ha firmato il decreto. Subito dopo, la Giunta ha chiesto lo stato di emergenza al Governo».«Sulle fiamme che bruciano in Calabria – ha dichiarato ancora il presidente –, non accetterò nessuna speculazione di tipo elettorale. Stamattina ho incontrato tutti i responsabili regionali, che mi hanno confermato che tutto quello che si poteva fare è stato fatto, ottimizzando azioni che, solo fino a poco tempo fa, non erano così efficienti. Allo stesso tempo, è necessaria una vera progettazione per il rimboschimento, perché la Calabria ha bisogno di ricostruire il suo polmone verde».«Vorrei – ha concluso Spirlì – che si desse fine, in questa fase, alle polemiche e ai processi sommari che appaiono su certa stampa e su certi social. Si facciano subito proposte di legge che aumentino le pene per i piromani: sono convinto che abbiano “pupari”, che ci sia un piromane dei piromani. Non si tratta semplicemente di folli, ma di qualcuno che ha una strategia precisa e cerca di mettere costantemente sotto scacco le istituzioni. Servono indagini e misure importanti».

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