CATANZARO «Ieri abbiamo evidenziato le carenze organiche e di mezzi e oggi proviamo a rispondere al capo della Protezione civile nazionale che ci informa che la situazione climatica migliorerà dopo Ferragosto. Ora al posto della prevenzione confidiamo nel tempo, senza valutare cosa succederà alle prime piogge con il terreno “rasato”». Lo scrive in una nota stampa l’Usb dei Vigili del fuoco, Federazione di Catanzaro. «Più che al responsabile della protezione civile ci rivolgiamo all’intero governo di questo paese – continua l’Unione sindacale – stamattina ultimo sopralluogo nella pineta e ci limitiamo ad esprimere i dolorosi commenti della gente comune, ci basta la nostra indignazione quando assistiamo a queste passerelle a “babbo morto”. Non capiamo la finalità di queste visite sul territorio calabrese, dopo che è andato tutto in fumo, forse si aspettava Curcio capo della Prociv per valutare le ferite inferte da delinquenti alla regione? Pensiamo proprio di no, i conti dei danni li sappiamo fare da soli! Forse, e visto che, tutti sono capaci riempirsi la bocca di prevenzione ci sembra logico chiedere a questo governo ed ai loro emissari sul territorio, cosa hanno messo in campo per prevenire il disastro ambientale in Calabria. Ma torniamo alla situazione catanzarese – prosegue lo sfogo dell’Usb – e cominciamo a capire dove sono le responsabilità e cominciare a cambiare qualche testa invece delle solite chiacchiere».
«Il focolaio di partenza è stato individuato dai cittadini ai limiti sud, tra la pineta e le proprietà di janò – qualcuno è andato ad indagare ad effettuare sopralluoghi per capire da dove è partito l’innesco? Oggi – continua la nota – con un drone che sorvola il burrone sottostante, noi cittadini siamo capaci di individuare il punto di accensione. E soprattutto, visto che in pineta esiste un presidio di operai forestali, bisogna chiedersi se sono intervenuti immediatamente. Oppure sono rimasti in attesa della provvidenza? Gli incendi si spengono sul nascere, affinché qualcuno cominci a pagare e non farla franca come al solito. La responsabilità è della Regione Calabria, in materia di incendi boschivi, cosa ha prevenuto in questi anni? Quali strumenti di avvistamento o pulizie sono stati messi in atto? Oppure si reputa un traguardo aver racimolato qualche squadra antincendio tanto per alimentare la clientela a fuoco divampato? La Responsabilità è di Calabria verde. Qual è la funzione durante tutto l’anno per prevenire incendi, disboscamenti, furti di legname ed altro? Si sentono il cuor sereno alla vista della pineta di Siano o di tutte le altre zone della Calabria ? Quale prevenzione, quale sorveglianza delle aree e quali avvistamenti sono state messe in moto? Per quanto riguarda la Protezione civile! Non sappiamo se nazionale, regionale o comunale, ogni frazione oggi ha un sistema di Protezione civile che alla “bisogna”, a disastro avvenuto, attivare. Lo si investe per dare una parvenza di presenza dello Stato o di amministrazioni locali, ma durante l’anno ognuno al proprio lavoro, e soprattutto non fanno capo ad un coordinamento nel cratere dove si è verificata l’emergenza, chi a destra chi a sinistra. Il Dirigente dei vigili del fuoco di Catanzaro? – prosegue la denuncia dell’Usb – è inadeguato nel capire la portata degli interventi che si susseguivano, al punto tale che i rinforzi sono arrivati per volontà nazionale e soprattutto tardivi, con l’aggravante che il personale è stato lasciato sui roghi dell’emergenza per giornate intere senza nemmeno una goccia di acqua, ci auguriamo in una sua promozione fuori regione almeno dividiamo con l’Italia intera le sue qualità! Alla Prefettura di Catanzaro chiediamo: quali coordinamenti sono stati messi in campo prima e dopo le prime emergenze? E’ stato redatto un piano provinciale dei soggetti che in caso di calamità antincendio partecipassero ad un coordinamento per operare? Oppure anche in questo caso ad inferno scatenato abbiamo attivato “le riunioni” ? La politica nostrana ? Ad oggi non pervenuta, attendiamo la fine delle ferie e l’inizio della campagna elettorale e ne parleremo! Per il momento come Usb – dichiara la nota – dopo la collera facciamo la conta dei danni, ci organizziamo con altri soggetti contro chiunque avrebbe dovuto occuparsi della manutenzione preventiva, contro chiunque non abbia mosso un dito o si sia solo affacciato dal balcone ad ammirare le fiamme, perché gli interventi venissero effettuati, e si evitasse quanto accaduto per salvare quel polmone della pineta di Catanzaro. Molto attenti saremo a come verrà rimboschita, alle speculazioni che verranno fatte su quel territorio a cominciare dal saccheggio del legname, alla salvaguardia della fauna che preesisteva. Per tornare alle parole del responsabile della protezione civile nazionale ”se non ci saranno cambiamenti improvvisi dopo Ferragosto dovremmo avere una situazione migliore”. Confidiamo nella soccorso divino – conclude l’Usb – perché gli uomini scelti dalla politica per amministrare su questa terra non sanno che vuol dire prevenzione ed emergenza».
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