TORTORA Sarebbero quattro le persone denunciate per l’aggressione a Beatrice Lucrezia Orlando, l’insegnante originaria di Potenza pestata selvaggiamente il 6 agosto da alcuni vicini di casa dopo aver soccorso alcuni cani randagi. I quattro sarebbero stati individuati dai carabinieri, che si sono mossi nelle ore successive alla denuncia di Orlando, divenuta virale in poche ore. Si tratterebbe di due uomini e due donne, tutti originari del Napoletano.
A raccontare l’aggressione era stata la ricercatrice sul proprio profilo Facebook: «Aggredita – ha scritto –. In mezzo alla strada da quattro vicini del mare. Senza motivo. Non aggiungo i commenti sulle varie. I lividi e i buchi in faccia sono il minimo. Ero in bici per i fatti miei – si legge nel nel lungo post di sfogo condiviso sui social – neanche li conosco. Davvero. Non gli ho fatto niente. Mi hanno rotto anche i denti. Aggredita da quattro. Non fotografo il resto del corpo, devo davvero dire di dove sono? No. Non stranieri. Fa notizia oppure no? Vogliamo agire prima?».
La donna, 42 anni, è originaria di Roma e lavora come ricercatrice per l’Università degli Studi di Ferrara. È in Calabria per trascorrere alcuni giorni di vacanza. Che si sono, purtroppo, trasformati in un incubo: «Come ogni mattina – ha raccontato al Corriere della Sera – sono uscita con il mio cane Charlie per fare una passeggiata. A un tratto, ho sentito dei guaiti provenire da sotto un’auto, posteggiata nei pressi della mia abitazione. Ho riportato a casa Charlie e sono uscita nuovamente per capire cosa fossero quei lamenti. Ho potuto notare una cagnolina, denutrita, con il collarino e tre cuccioli, anche loro molto debilitati». Così ha avvertito l’Enpa e si è presa cura dei cuccioli. A quel punto sarebbe stata aggredita verbalmente una prima volta, da una donna. Quanto i volontari sono intervenuti, Orlando sarebbe stata bloccata da quattro persone, che l’avrebbero aggredita. «La strada è trafficatissima, ma nessuno ha osato soccorrermi. Sono riuscita a raggiungere casa trascinandomi», ha spiegato.
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