LAMEZIA TERME Una tregua durata solo qualche giorno, il tempo di illudersi e di credere che forse, anche da queste parti, la “normalità” potesse esistere realmente e non essere solo una vaga idea partorita sotto l’ombrellone o da qualche politico di turno.
Già perché dopo un Ferragosto “da sogno” e un mare cristallino quasi da bere e celebrato sui social quasi come una conquista insperata, la costa tirrenica catanzarese ha già abbandonato l’immagine comune di una “spiaggia normale” per assumere, da questa mattina, i contorni tipici della “costa smeralda”. Nessun riferimento – ovviamente – al famosissimo e patinato tratto di costa che caratterizza la Sardegna e che ha reso famosa la regione in tutto il mondo, ma inteso, semmai, nel senso più stretto di un aggettivo che mai come oggi descrive alla perfezione il colore dal mare oggi.
Per i turisti e i calabresi che oggi hanno scelto la Marinella di Lamezia o la “Lampara” di Gizzeria (solo per fare alcuni esempi più lampanti) e anche Falerna, il tempo delle illusioni è già finito, sciolto quasi come una medusa spiaggiata sotto al sole d’agosto. E sui social è – e non potrebbe davvero essere altrimenti – un tripudio di indignazione, rabbia, sgomento e poi rassegnazione. Tutto misto alla consapevolezza che neanche il sequestro di un depuratore (QUI LA NOTIZIA) possa cambiare le cose in poco tempo.
E lo aveva detto al Corriere della Calabria qualche settimana fa anche il Procuratore di Vibo Valentia, Camillo Falvo: affinché le cose tornino alla normalità, ci vorranno ancora molti, molti anni. Ammesso che si inizi, prima o poi, a cambiare davvero qualcosa così come dimostra l’ultimo capitolo della nostra inchiesta. Intanto, per quest’anno, la situazione resta immutata: affidarsi alla sorte e sperare di recarsi a mare e trovare l’acqua cristallina. In caso contrario, non rimane che farsi abbagliare dal verde smeraldo. (redazione@corrierecal.it)
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