«Neanche la responsabilità e l’abnegazione dei medici e sanitari nella fase di emergenza per la lotta al Covid-19 ha determinato un cambiamento nel comportamento dell’Azienda “Mater Domini” di Catanzaro – si legge in una nota stampa – al fine di compensare le condizioni di particolare disagio e l’intensità dell’impegno professionale profuso. Infatti, restano ancora inattuati – dichiarano Cisl Medici, Aaroi-Emac, Anaao-Assomed e Fassid-Sinafo – l’applicazione degli istituti contrattuali alla dirigenza ed in particolare l’attribuzione integrale del trattamento accessorio 2019, malgrado siano stati perfezionati e sottoscritti gli accordi decentrati. Ed allora sorgono spontanee alcune ipotesi. Le risorse dei fondi contrattuali della dirigenza sono state “distratte” ed utilizzate per altri fini? Le “reiterate perdite di esercizio” o il mancato accantonamento delle risorse contrattuali sono la causa della omessa applicazione dell’istituto contrattuale? Nessuna motivata informativa è stata data dall’amministrazione – continua la nota congiunta – su una materia di contrattazione decentrata la cui tempistica era stata convenuta. Né si può giustificare tale dilatorio comportamento con quello dell’Organismo di Valutazione che appare violare le norme contrattuali con inaccettabili incursioni su materie di natura pattizia, finanche, successivamente alla sottoscrizione degli accordi decentrati e con quello del Collegio Sindacale che sembra mettere in dubbio perfino delibere già passate al vaglio dello stesso organismo pro tempore.
Condotte che all’apparenza sembrerebbero legate alla intransigenza per l’applicazione delle regole ma che poi si scontrano su palesi contraddizioni normative e sull’assenza di considerazioni per simili aspetti contrattuali relativi ad altra categoria di personale (comparto!) che ha già percepito l’incentivo. Pertanto, l’inerzia della Direzione strategica, con l’ambiguità di alcuni uffici ed organismi, limitano e condizionano la giusta valorizzazione ed il rispetto dell’attività svolta dal personale medico e sanitario, creando una evidente disparità di trattamento con il personale del comparto e mortificando le legittime aspettative dei dirigenti, come se la loro attività sia ininfluente sulla performance della struttura. E’ inaccettabile il comportamento di un management che invece di garantire serenità al personale sanitario che, in questo momento si sta prodigando per il bene dei cittadini, rimane indifferente ai loro diritti ed alle prerogative contrattuali determinando un palese clima di conflittualità. Per tali ragioni – conclude la nota – Cisl Medici, Aaroi-Emac, Anaao-Assomed, Fassid-Sinafo proclamano, a partire dal 1 settembre prossimo, lo stato di agitazione della dirigenza medica e sanitaria».
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