ROMA «Grave inquietudine» è stata espressa dalla presidenza Cei, riunitasi ieri pomeriggio in sessione straordinaria online, «per la raccolta di firme per il referendum che mira a depenalizzare l’omicidio del consenziente, aprendo di fatto all’eutanasia nel nostro Paese». Per la Conferenza episcopale italiana, infatti, «chiunque si trovi in condizioni di estrema sofferenza va aiutato a gestire il dolore, a superare l’angoscia e la disperazione, non a eliminare la propria vita». «Scegliere la morte – sottolineano i vescovi – è la sconfitta dell’umano, la vittoria di una concezione antropologica individualista e nichilista in cui non trovano più spazio né la speranza né le relazioni interpersonali». «Non vi è espressione di compassione nell’aiutare a morire, ma il Magistero della Chiesa ricorda che, quando si avvicina il termine dell’esistenza terrena, la dignità della persona umana si precisa come diritto a morire nella maggiore serenità possibile e con la dignità umana e cristiana che le è dovuta».
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