ROMA «Quella degli incendi, la cui origine dolosa è fuori discussione, è un’emergenza infinita che ha mietuto vittime e inflitto danni incalcolabili in tutta Italia. L’ultimo rogo è quello che ha spazzato via il bosco di Sovereto, in Calabria. L’European Forest Fire Information System (Effis) che fornisce alla Commissione e al Parlamento europei dati giornalieri sugli incendi boschivi nell’Unione segnala anche che 7.029 ettari di bosco solo in provincia di Reggio Calabria: un dato spaventoso, soprattutto alla luce dei fenomeni di desertificazione a cui le regioni del sud Italia sono particolarmente soggette a causa della incombente crisi climatica. Un dato che costa alla immediatamente alla collettività ben 70 milioni di euro, senza contare il costo per il rimboschimento». Così, in una nota, i co-portavoce di Europa Verde, Angelo Bonelli e Eleonora Evi, insieme a Francesco Alemanni della direzione nazionale e Giuseppe Campana co-portavoce di Europa Verde Calabria.
«Anche alla luce del fatto che gli incendi sono cresciuti del 256% nell’estate 2021 con una escalation di fuoco rispetto alla media storica 2008-2020, non ci sono dubbi sull’inadeguatezza del sistema di prevenzione e spegnimento degli incendi boschivi, dopo la soppressione del Corpo Forestale dello Stato operata dal Governo Renzi e la privatizzazione, de facto, della flotta di canadair. Anche la Regione Calabria ha le sue enormi responsabilità, sprovvista com’è di un Piano AIB appropriato alle esigenze del territorio, con un organico pubblico pesantemente sottodimensionato e una classe politica inadeguata alle sfide dell’oggi, che ha addirittura deciso di anticipare al 1° settembre l’apertura della stagione della caccia, infliggendo il colpo mortale alla fauna selvatica del territorio. Stiamo assistendo a troppi errori e inadempienze su cui sarà necessario indagare al più presto e con perizia. In particolare, per il bosco di Sovereto, andranno appurate le responsabilità dei vertici della Regione e degli Enti strumentali Arsac e Calabria Verde, l’azienda in house della Regione. Facciamo quindi nuovamente appello al Governo: il Ministro alla Transizione ecologica, – concludono Bonelli, Evi, Alemanni e Campana – non può continuare a restare in silenzio e immobile ma ha il dovere di agire con urgenza, anche correggendo la decisione scellerata del Governo Renzi di distruggere un patrimonio prezioso di esperienze, conoscenza del territorio e un presidio fondamentale nella lotta al fuoco e nella tutela del patrimonio naturalistico e faunistico dell’Italia come il Corpo Forestale dello Stato».
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