OPPIDO MAMERTINA I Carabinieri delle Stazioni di Oppido Mamertina e di Reggio Emilia-Principale hanno dato esecuzione all’ordinanza di custodia in regime di arresti domiciliari emessa dal Tribunale di Palmi nei confronti di L. R., 57 anni, attualmente residente a Reggio Emilia, responsabile dei reati di atti persecutori, danneggiamento ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni in danno di una coppia di coniugi, la cui proprietà confina con quella dell’uomo.
Il provvedimento è stato emesso a seguito delle minacce e delle violenze subite dalle vittime per via di questioni relative ai confini dei rispettivi terreni, sfociate nel lancio di pietre e vasi contro i coniugi e nel danneggiamento di un veicolo. Da ultimo, in uno sfogo, L. R era arrivato a danneggiare una grossa bombola di gas presente nel terreno dei coniugi, provocando la fuoriuscita di gas con la conseguenza di mettere a repentaglio l’incolumità pubblica. L’uomo, al termine delle formalità di rito, è stato sottoposto alla misura cautelare degli arresti domiciliari presso l’attuale abitazione a Reggio Emilia.
Il paese di Oppido Mamertina non è purtroppo nuovo ad analoghi episodi di violenza.
Lo scorso ottobre infatti i Carabinieri della Stazione di Oppido Mamertina avevano tratto in arresto P. A. F. cl 1975 e C. B. cl 1980 e i rispettivi congiunti P. R. cl 2002 e C. D. cl 1982 che, in spregio alla concessione della temporanea scarcerazione per il contenimento della diffusione dell’infezione da Covid-19, avevano aggredito barbaramente sulla pubblica via un altro ragazzo del posto, causandogli lesioni tali da richiedere il ricorso alle cure sanitarie. Il fatto apparve subito di notevole gravità, in considerazione delle modalità dell’aggressione, caratterizzata da una precisa strategia delinquenziale e dalla totale assenza di alcun freno inibitorio, tanto che il Tribunale di Palmi, su richiesta della Procura di Palmi, aveva emesso nei loro confronti un’ordinanza di custodia cautelare.
A novembre, sempre i Carabinieri di Oppido Mamertina, avevano eseguito la misura cautelare del divieto di avvicinamento e comunicazione emesso dal Tribunale di Palmi nei confronti di F. M. cl ‘71 ed il figlio A. V. cl ’95, responsabili dei reati di atti persecutori e lesioni personali in danno di una donna di Messignadi che, per oltre 10 anni, aveva dovuto subire le minacce e le violenze dei due cautelati, che da ultimo sono anche arrivati a minacciarla di sfregiarla con l’acido e ad aggredirla con spinte, pugni ed anche un bastone, tanto da costringerla a ricorrere alle cure mediche.
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