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Franz Caruso replica al candidato di centrodestra: «Cosenza deve andare avanti voltando pagina»

Il candidato a Palazzo dei Bruzi di recente ha incassato il sostegno del Pd. «Se la città potesse tornare indietro avremmo qualche problema in meno»

Pubblicato il: 22/08/2021 – 12:25
Franz Caruso replica al candidato di centrodestra: «Cosenza deve andare avanti voltando pagina»

COSENZA «Il candidato a sindaco del centrodestra, quello che si è raggruppato al servizio del “pensiero unico” di Occhiuto, nei giorni scorsi ha sostenuto che “Cosenza non può tornare indietro”. Siamo stati in molti a pensare: purtroppo è vero! Perché se potessimo tornare indietro la Città avrebbe qualche problema in meno». Lo dice in una nota il candidato sindaco Franz Caruso che di recente ha incassato anche il sostegno del Partito Democratico.
«Ad esempio, – continua – non avrebbe dovuto ricorrere al dissesto finanziario decretando, fra l’altro, l’azzeramento delle politiche sociali a sostegno dei cittadini meno abbienti e non sarebbero state distratte somme vincolate (quelle derivanti dal Fondo povertà o dal Pon Inclusione) per effettuare spese diverse rispetto alla loro destinazione. Pratica in qualche modo consentita se quelle somme fossero state ricostituite: cosa che non pare sia stata fatta. Se potessimo tornare indietro, la Città avrebbe qualche piazza orrenda in meno e la possibilità di progettarle meglio; qualche strada in più da percorrere senza costringere i cittadini ad improbabili gimkane rincorrendo modelli urbani che mal si attestano alle nostre latitudini. Non avremmo neanche la nostra Piazza Riforma offesa da un recupero più degno di una favelas che non di un centro urbano ricco di storia. Se potessimo tornare indietro, la Città avrebbe qualche “opera d’arte” scheletrica in meno a far mostra di sé, una piazza verde, un museo virtuale propriamente tale e non una sua mal riuscita parodia, delle piste ciclabili sicure e non dei nastri colorati che a percorrerli davvero ci sarebbe da rompersi giornalmente l’osso del collo».
«La Città – continua Caruso – avrebbe qualche problema in meno anche se avessimo, ad esempio, un Piano Urbanistico che non desse spazio solo ai soliti noti sempre pronti a realizzare progetti basati sul massimo sfruttamento delle cubature, ma in grado di porsi come “regolatore” di una crescita ordinata, occasione vera non per proporre visioni personali della città, ma per costruire autentici luoghi di confronto in cui declinare idee, piani e progetti. Un problema in meno anche rispetto ad un Sindaco, l’attuale, che propone con sicumera il suo candidato privandolo di qualsivoglia autonomia di pensiero, fedele prosecutore della “sua” visione della città, dei “suoi” progetti, dei “suoi” modelli. Se potessimo tornare indietro, la Città avrebbe un centro storico più pulito, meno degradato, più dignitosamente abitato. Ed, invece, i crolli hanno avuto un’accelerazione esponenziale; i topi e la spazzatura creano un tutt’uno con le tante, troppe abitazioni vuote; gli sfregi urbanistici si sono moltiplicati senza che qualcuno abbia sentito l’esigenza di intervenire per porre un limite alla manomissione di un patrimonio che ha pochi eguali non in Calabria, ma nell’Italia intera. D’altra parte è sotto gli occhi di tutti: dopo Urban, la città antica è diventata terra di nessuno il che significa aver creato una difficoltà enorme. Torneremo presto a parlare di centro storico e non per imporre visioni personali, ma per inserire Cosenza in quel filone di pensiero che concepisce le attività di recupero e di valorizzazione dei Centri Storici ribaltando i termini del problema e ponendo lo studio e la conoscenza delle Città Antiche non già come un mezzo, ma come un obiettivo. Torneremo presto anche a parlare di periferie, di esclusione sociale, di scuola e Università, di sanità e salute, di giovani e di volontariato: parleremo e ci confronteremo. Quel che per il momento urge chiedersi è se pare normale che ci venga proposto un candidato felice di accettare un testimone che non contempla variazioni sul tema: felice, cioè, pur di esistere, di caricarsi sulle spalle una serie di fallimenti e di problemi rimasti al palo. Nulla di personale, per carità, ma non pare normale che l’attuale Sindaco si proponga come “misura di tutte le cose” e dopo dieci anni di governo cerchi ancora di addossare alle “passate amministrazioni” situazioni “gravemente compromesse”. La Città deve andare avanti voltando però pagina, forte delle tante energie che sapremo raccogliere intorno al nostro programma: un programma che non ammette passaggi di consegne neanche fossimo in caserma, tantomeno visioni e modelli personali neanche fossimo sotto una dittatura».

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