REGGIO CALABRIA Le ferite provocate dal fuoco solcano il volto della montagna calabrese e chiamano a raccolta persone da ogni parte del mondo. Appelli per denunciare i danni arrecati alla “madre terra” ma anche testimonianze per rendere concretamente l’idea di quello che sta succedendo. Tra gli ultimi in ordine di tempo ad interessarsi alla vicenda è il celebre fotografo di fama internazionale Steve McCurry, già impegnato a raccontare, attraverso i propri scatti, alcuni dei più feroci conflitti su scala globale. Da Beirut all’Iraq passando per l’Afghanistan. Fino all’Aspromonte. Parrebbe infatti che il fotografo pluripremiato stia per giungere in terra calabra per svolgere un lavoro sulle desertificazioni dolose delle aree montane di particolare pregio e rilevo naturalistico. Attenzione particolare va alle alture aspromontane, tra le aree maggiormente divorate dai roghi dolosi di questo periodo.
Nel corso della carriera, McCurry ha ricevuto diversi prestigiosi riconoscimenti tra cui la medaglia d’oro “Robert Capa”, il “National Press Award” ed è stato quattro volte vincitore del “World press photo constest”. Di recente, la “Royal society of London” ha insignito il fotoreporter della “Centenary Medal for Lifetime Achievement” e nel 2019 il suo nome è stato inserito nell’“International Photography Hall of Fame”. Tra i suoi scatti più celebri si ricorda il ritratto della ragazza afghana.
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