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Riace, inaugurato il “forno sociale dei popoli” nella piazza del “Villaggio Globale”

L’iniziativa è nata su impulso dell’associazione torinese “Spostiamo mari e monti”. Presente Mimmo Lucano: «Messaggio di pace e fratellanza»

Pubblicato il: 22/08/2021 – 7:39
Riace, inaugurato il “forno sociale dei popoli” nella piazza del “Villaggio Globale”

RIACE Il borgo della Locride si riconferma «paese che costruisce comunità». Nel pomeriggio del 21 agosto è stato inaugurato un forno sociale nella piazzetta del Villaggio Globale, recuperato dopo anni di inutilizzo e oggi rinominato “forno sociale dei popoli”. L’iniziativa è stata proposta dall’associazione torinese “Spostiamo mari e monti”, che per il secondo anno consecutivo ha portato nel paesino della Locride decine di giovani di vari comuni torinesi interessati a conoscere il modello Riace e a dare il via a questo progetto, nato anche grazie alla comunità Laudato Si’ che lo ha già messo in pratica a Nichelino Stupinigi, in provincia di Torino.

«Ringraziamo Valentina Cera, assessore al comune di Nichelino, per l’impegno in questo progetto, che prevede la creazione di forni sociali in 100 comuni italiani come messaggio di pace e di fratellanza, per aver scelto noi e Riace», ha dichiarato Mimmo Lucano, «Quello che abbiamo fatto oggi col comune di Nichelino è più forte di un gemellaggio formale: siamo legati da ideali e valori comuni». Durante la serata, dopo l’accensione del forno, circa 40 giovani – alcuni dei quali volontari della comunità Laudato Si’ di Nichelino Stupinigi – hanno fatto il pane con le proprie mani per poi distribuirlo ai cittadini e alle cittadine del paese e mangiarlo insieme. «Il pane rappresenta l’incontro: è uno degli alimenti più semplici e poveri ma che per essere fatto necessita di una comunità e di un territorio, per avere il forno, la farina e chi la impasta», ha dichiarato Alessandro Azzolina, presidente dell’associazione torinese e coordinatore del progetto, «Quello che vogliamo dire è che dall’incontro può rinascere un borgo e si può riaccendere la speranza di un’umanità migliore possibile». L’utilizzo del forno comunitario, infatti, rappresenta un momento di creazione di comunità, resistenza e dunque cambiamento: «Con progetti culturali come questo, di crescita, vogliamo che i nostri giovani cambino la società», ha affermato Valentina Cera durante l’iniziativa. Riace è uno dei punti da cui questo cambiamento può partire: «Abbiamo deciso di prendere Riace come esempio di un’altra umanità possibile, come esempio di valori che ci rappresentano tutte e tutti», conclude l’assessore di Nichelino.

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