DIAMANTE Jorit, con l’iper-realismo dei suoi volti in primo piano, ritrae Jean-Michel Basquiat nel trentatreesimo anniversario dalla sua morte (12 agosto 1988); Tony Gallo trasporta altrove col suo stile sognante e i suoi soggetti onirici e antropomorfi mentre Kraser, in un contrasto tra forme neoclassiche e colori psichedelici, dipinge Mercurio il messaggero degli dei, creando un parallelismo tra passato e presente e, ancora, SteReal col realismo dei suoi ri-tratti misto ad elementi astratti, riprende una donna mentre intreccia i peperoni, usanza tipica del luogo, a sottolineare il legame con le tradizioni. Sono i soggetti delle quattro opere realizzate all’interno del tessuto urbano nell’ambito della celebrazione del quarantennale di Diamante Città dei Murales.
Quattro nuovi interventi urbani per chiudere un percorso di rigenerazione del territorio, iniziato nel 1981 quando il pittore Nani Razetti chiamò più di 80 artisti provenienti da tutto il mondo per affrescare il centro storico e l’intero paese di Diamante, e portato a compimento con Diamante Murales 40. Una line-up attentamente studiata, scelta e voluta per Diamante Murales 40, kermesse che si pone come un esercizio di stile, un laboratorio sperimentale rivolto al futuro dell’arte urbana.
Il quarantennale celebra una tradizione del territorio e insita nella cultura del luogo, iniziata da Razetti e proseguita nel corso degli anni da “Osa – Operazione Street Art”, il festival di arte urbana nato nel 2017 che ha portato a compimento un processo storico-artistico, rendendo la città di Diamante uno tra i borghi più dipinti d’Italia con oltre 330 opere murali presenti nel centro storico e non solo che hanno fatto diventare il piccolo borgo marinaro un vero e proprio museo a cielo aperto.
«I murales – ha sottolineato il sindaco Ernesto Magorno – sono un patrimonio della nostra comunità, della regione e di tutto il paese, come ho avuto occasione di dire al Ministro Dario Franceschini invitato a Diamante alle iniziative del quarantennale».
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