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Incendi, Patuanelli: «Sarà dichiarato lo stato di calamità anche per la Calabria»

Il ministro per le Politiche agricole in Cittadella per i luoghi colpiti dai roghi. Falcomatà: «Sindaci lasciati soli». Nesci: «Serve sinergia»

Pubblicato il: 24/08/2021 – 10:15
Incendi, Patuanelli: «Sarà dichiarato lo stato di calamità anche per la Calabria»

CATANZARO Il ministro per le Politiche agricole e forestali, Stefano Patuanelli, è arrivato nella sede della Regione Calabria a Catanzaro, dove ha incontrato i rappresentanti della Giunta regionale e i sindaci dei Comuni maggiormente colpiti dagli incendi delle ultime settimane. Con il ministro Patuanelli ci sono anche il viceministro dello Sviluppo economico, Alessandra Todde, e il sottosegretario al Sud, Dalila Nesci. Al tavolo della riunione l’assessore regionale all’Agricoltura e Forestazione, Gianluca Gallo, e il presidente dell’Anci Calabria, Marcello Manna. Tra i presenti, il sindaco e presidente della Provincia di Catanzaro, Sergio Abramo, il presidente della Provincia di Cosenza, Franco Iacucci, il sindaco della Città metropolitana di Reggio Calabria, Giuseppe Falcomatà. Tra gli interventi previsti quello di Leo Autelitano, presidente del Parco nazionale dell’Aspromonte, l’area più pesantemente danneggiata dagli incendi. Il ministro ha annunciato che giovedì prossimo ci sarà un Consiglio dei Ministri sugli incendi e sarà dichiarato lo stato di calamità anche per la Calabria.

Falcomatà: «Sindaci lasciati a combattere a mani nude, ora tocca al Governo»

Il sindaco della Città Metropolitana di Reggio Calabria ha consegnato al Ministro un documento evidenziando le priorità per il risarcimento economico ed ambientale dei territori colpiti dai roghi. «I sindaci sono stati spesso lasciati soli, a combattere contro il fuoco quasi a mani nude, senza strumenti e senza risorse. È mancata la prevenzione, la programmazione e la protezione del territorio, è mancata la tempestività e l’efficacia degli interventi, al di là dello straordinario lavoro degli operatori, ciò che serviva era un’organizzazione ed una gestione più efficiente, in grado di arginare i roghi già sul nascere, evitando che bruciassero colline e montagne per giorni interi» È quanto ha affermato Falcomatà intervenendo quest’oggi nel corso dell’incontro con il Ministro alle politiche agricole e forestali Stefano Patuanelli. «Questa terra – ha continuato il sindaco di Reggio – nelle ultime settimane ha attraversato un vero e proprio inferno. Oggi piangiamo sei vittime, ettari ed ettari di verde completamente distrutti, decine di aziende in ginocchio e famiglie che hanno perso tutto. Lo Stato ha il dovere di dimostrare la sua presenza, attraverso i ristori economici immediati ai territori colpiti, alle aziende e alle comunità danneggiate, ma anche attraverso un piano straordinario di messa in sicurezza e rimboschimento del territorio. Il presidente Draghi ha espresso prontamente la sua vicinanza e la disponibilità a sostenere la Calabria, ora ci aspettiamo che il Governo passi dalle parole ai fatti e si arrivi immediatamente sugli obiettivi condivisi».

Nesci: «Serve sinergia tra Stato, Regione ed Enti locali»

«Abbiamo incontrato i sindaci dei Comuni interessati dagli incendi delle ultime settimane a cui abbiamo portato l’impegno del Governo sia sui ristori alle famiglie e alle imprese colpite sia sulle iniziative che prenderemo, di concerto con la Regione, per intensificare e ammodernare le opere di prevenzione perché tragedie come questa, che sono costate anche vite umane, non accadano più». Lo ha detto la Sottosegretaria per il Sud e la Coesione Territoriale Dalila Nesci a margine dell’incontro con i sindaci dei comuni calabresi maggiormente colpiti dagli incendi delle ultime settimane. «Le sorti dei Parchi nazionali, delle foreste Calabresi e della natura Aspromontana non possono essere considerati ‘affare interno’, come fossero una sorta di ‘riserva indiana’ appannaggio dei nativi. Non è possibile infatti che boschi e foreste di riconosciuto valore universale, dichiarate patrimonio Unesco, vengano gestite ancora oggi con logiche arcaiche e sotto il ricatto continuo degli appiccatori di fuochi ‘conto terzi’. Serve un governo integrato del nostro patrimonio boschivo. Ed è proprio per questo che oggi siamo qui, perché è necessario pensare a modelli più moderni di monitoraggio e prevenzione per una valorizzazione dei nostri beni comuni e la salvaguardia delle risorse forestali. Per fare questo – ha dichiarato Dalila Nesci – è necessaria una sinergia tra lo Stato, la Regione e gli enti locali. L’altro passaggio obbligato è una lotta serrata agli interessi criminali che lucrano sugli incendi estivi, anche attraverso una nuova sensibilità ambientale che parta dalle scuole. Boschi e foreste – ha concluso Nesci -non possono essere più considerati terre rubate ad agricoltura e pastorizia: sono un valore in sé, come dimostra anche il recente riconoscimento dell’Unesco».

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