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Afghanistan, la diocesi di Catanzaro: «Apriamo le porte alle famiglie»

Sacerdoti invitati dall’arcivescovo Bertolone a segnalare case e appartamenti non usati. «L’accoglienza non sarà improvvisata»

Pubblicato il: 25/08/2021 – 15:40
Afghanistan, la diocesi di Catanzaro: «Apriamo le porte alle famiglie»

CATANZARO L’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace, «sensibile al dramma che sta vivendo il popolo afghano, e in direzione di un’attenzione sempre costante agli ultimi che l’arcivescovo monsignor Bertolone porta avanti dall’inizio del suo mandato e di cui si è fatto sempre portavoce, si sta preparando all’accoglienza concreta e fattiva di persone in arrivo nella nostra terra in cerca di protezione».
Lo rendono noto Città Solidale e l’Arcidiocesi di Catanzaro-Squillace. La diocesi – prosegue la nota – aprirà le porte ad intere famiglie, con particolare attenzione alle categorie più fragili, bambini e donne. Il Vicario Generale indirizzerà una lettera a tutti i parroci per chiedere loro di segnalare case canoniche vuote o appartamenti non utilizzati, anche in uso a privati, ed anche se ci sono famiglie disponibili ad accogliere piccoli nuclei familiari o anche solo mamma e bambini. «Non sarà un’accoglienza gestita in maniera estemporanea ed improvvisata – prosegue la nota – ma coordinata da una realtà ecclesiale che nella diocesi ha fatto dell’accoglienza le fondamenta del proprio servizio, ovvero la Fondazione Città Solidale onlus che gestisce attività e servizi per conto dell’Arcidiocesi ed in stretta collaborazione con la Caritas Diocesana e l’Ufficio Migrantes. Inoltre, Città Solidale metterà a disposizione anche le strutture SAI da essa gestite e già attive nella provincia ed anche quelle che saranno a breve avviate, in linea con quanto indicato dal Ministero dell’Interno».
La Migrantes Diocesana continuerà a dare il suo contributo anche in questo percorso e segnalerà all’ufficio Migrantes Nazionale della CEI la disponibilità e l’impegno della diocesi a collaborare e mettere in atto le linee guida che saranno impartite dal Ministero dell’Interno, della Caritas Italiana e dalla stessa Migrantes Nazionale. Città Solidale, inoltre, «impegnata anche nell’ambito della formazione ed informazione, svilupperà un’azione sinergica di sensibilizzazione sul territorio, coinvolgendo parrocchie, scuole, associazioni, affinché le azioni di intervento e risposta siano frutto di un lavoro di rete mirato ed efficace, sempre nel rispetto degli orientamenti che saranno dati dalle Istituzioni preposte».

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