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«I candidati a governatore del centrosinistra continuano a essere troppi»

Mancano ancora pochi giorni alla presentazione delle liste e voglio sperare che tutto sia ancora possibile e che il sogno di una proposta unitaria di centro sinistra sia il vero obiettivo dei prot…

Pubblicato il: 26/08/2021 – 12:51
di fernanda gigliotti
«I candidati a governatore del centrosinistra continuano a essere troppi»

Mancano ancora pochi giorni alla presentazione delle liste e voglio sperare che tutto sia ancora possibile e che il sogno di una proposta unitaria di centro sinistra sia il vero obiettivo dei protagonisti regionali in campo. Ma, ad oggi, resistono diffidenze e posizioni pregiudiziali ed i presidenti in pectore del centro sinistra, continuano ad essere decisamente troppi. Dovremmo ricordare loro che è meglio essere candidati consiglieri di una coalizione vincente che candidati presidenti di una perdente. Ma forse per alcuni di loro vale il contrario vista la lunga sequenza di ammiccamenti, di stop and go, di colpi di teatro, di lusinghe forzate, di troppi “tra le righe” che stanno andando in scena in questa lunga coda di agosto, che ha denudato i riti della politica rendendoli osceni. Accordi e scambi elettorali che un tempo si consumavano intorno ad una parvenza di progetto politico, ad un’idea di partito, di società, di comune sentire, si sono trasformati in un triste ingaggio consumato nei Papete delle nostre marine. E tutto prelude ad un inevitabile inganno. L’ennesimo. E così temo si vada allo sbaraglio nell’uno e nell’altro schieramento con un’accozzaglia di nomi, di persone tra di loro estranee, di perfetti sconosciuti. Candidati che non sono espressione di una classe dirigente del territorio né sostenitori di un’idea politica ragionata, forte, radicata, seria, ma il risultato di un ingaggio occasionale. Una deriva culturale prima ancora che politica. Un irresponsabile egocentrismo che continua ad alimentare divisioni sul nulla o sui nomi accompagnata dalla pericolosa autoassoluzione di molte forze politiche e di troppi candidati che, malgrado le evidenze, continuano imperterriti a proporsi come il nuovo o l’alternativa, senza una riflessione pubblica su cosa è accaduto negli ultimi anni, sui sepolcri imbiancati del malaffare individuati e sventati dalle procure Dda di Catanzaro e di Reggio Calabria, sui coinvolgimenti eccellenti in storie di vecchia e nuova onorata società, di incappucciati e grembiulini del XX e del XXI secolo. Quasi come se loro fossero stati altro e altrove. Occore, invece, prendere posizioni chiare e dire da che parte si è scelto di stare perché se l’innocenza presunta sino al terzo grado di giudizio è principio di diritto, la credibilità al di sopra di ogni ragionevole dubbio e sospetto è principio della buona politica, l’unica che potrebbe aiutare la Calabria a liberarsi dalla cappa asfittica del trasversalismo massomafioso al quale nessuno pare essere immune, neanche la Chiesa. Senza questo coraggio nessuno di noi sarà utile al bene comune, ma saremo strumento di coloro che, da dietro le quinte, continuano a servirsi degli amici e delle amanti di sempre, per comandare e condizionare il voto, in Calabria come anche a Nocera, il mio paesello perduto, dove salvo fatti nuovi si voterà il 4 ottobre. Qui è altrove, a prescindere dal voto e sopratutto se non si dovesse votare, servono persone libere da padroni, padrini e caporioni, dalle faide e dai fardelli del secolo scorso e dagli odiatori di antica forgia che senza rossore continuano ad muovere le fila dei peones di sempre.

«A Nocera occorre che “Il paese che vogliamo” si svegli”»

Ed a Nocera occorre che il gruppo del Paese Che Vogliamo, di cui ho avuto l’onore e l’onére di essere per tre volte consecutive candidata sindaco, si svegli e difenda con orgoglio una esperienza che ci ha visti impegnati nell’esclusivo interesse dei noceresi e a vantaggio del bene comune e che ci è valso a qualificarci, all’esito della indagine Alibante, impermeabili e non condizionabili dal malaffare. A voi, cari amiche ed amici, spetta il compito di indicare, coltivare e praticare nuove alleanze; magari scegliendo i compagni di viaggio tra coloro che, come noi, non hanno fatto parte delle numerose bande dei costruttori di macerie, quelle che ancora oggi si stanno annusando animate soltanto dalla voglia di rivalsa contro di me, contro di noi e contro coloro che da loro hanno preso le distanze. Perché serve guardare al futuro con il cuore libero dagli odi e con le mani sciolte dalle corde velenose degli odiatori. Serve una proposta politica alternativa ai “riminizzi” delle ultime ore, nuove coraggiose alleanze. Occorre osare. Personalmente sono e resterò accanto a coloro che si candideranno a guidare il nostro paesello e la Regione Calabria, nell’interesse dei noceresi e dei calabresi, e che hanno avuto ed avranno il coraggio di dire da che parte stanno, qui ed altrove».

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