CATANZARO «Conosco benissimo il progetto del professor Francesco Puoci di cui si legge sui giornali. Sono la persona più felice del mondo per la meritata attenzione – dichiara Sandra Savaglio, assessore all’Istruzione. Tuttavia, provo molto rammarico per non avere finanziato come Regione Calabria con un solo euro la sua idea. Ma l’interesse c’è stato, ho ancora sul mio computer personale un folder con le sue lettere, gli articoli scientific pubblicati e il progetto lungo, breve, in inglese e in italiano. E’ un folder vecchio, non l’ho mai voluto eliminare. L’importanza della sua ricerca mi è sembrata molto chiara sin dall’inizio. Vi racconto brevemente cosa è successo». «Francesco lo avevo sentito per la prima volta a marzo 2020, io ero fresca di nomina di assessore alla Ricerca. Lo avevo contattato perché avevo sentito parlare dell suo lavoro sul trattamento del Covid. I risultati erano ancora preliminari. Nei mesi successivi Francesco era riuscito a fare progressi, per cui, agli inizi di Novembre era stato lui ad informarmi dei dati a supporto della reale efficacia degli anticorpi contro Sars-Cov2. Jole Santelli era scomparsa da poche settimane, eravamo ancora sotto shock. Mi era chiarissimo che se lei fosse stata viva, non avremmo avuto problemi a trovare quel mezzo milione che la ricerca necessitava per andare avanti. Jole era attenta ai problemi della salute, alla ricerca, alle malattie legate al Covid. Senza di lei, con la pandemia che impazzava, con l’emergenza sanità, con il susseguirsi delle cadute e delle nuove nomine, chiunque avrebbe rinunciato a cercare il sostegno per Puoci. E invece io non volevo mollare questa fantastica occasione. Prima di tutto, chiedo a Francesco di mandarmi tutti i documenti necessari, incluso delle lettere di referenza dei suoi collaboratori fuori dalla Calabria e dall’estero, per accertarmi della solidità del progetto scientifico anche a livello internazionale. Misma (Molecularly Imprinted Synthetic Monoclonal Antibodies) aveva una ampia approvazione. Chiedo a Francesco una descrizione più breve in italiano e vado dall’allora Direttore Generale della Sanità Francesco Bevere. Bevere, nel mezzo dell’emergenza sanità, mi promette di guardarlo nel weekend. Aspetto paziente e poi mi faccio viva di nuovo nel suo ufficio (c’ero stata diverse volte da quando era arrivato, per esempio per la digitalizzazione della sanità della Regione Calabria, in collaborazione con informatici dell’Unical ma questa è un’altra storia, di insuccesso anche quella). Forse avevo scelto il giorno sbagliato per il dirigente dopo pochi minuti vengo congedata senza avere nessuno spiraglio di speranza. Era la sentenza definitiva perché lo stato del commissariamento della sanità in Calabria rendeva ancora più complessa la possibilità di finanziare il singolo progetto. Con Puoci ho continuato a comunicare, gli ho detto più volte che non avremmo mollato, che avremmo continuato a cercare, Avevamo appena ottenuto 4,5 milioni di euro sulla salute da distribuire alle università. Ci servivano altre risorse. Ma evidentemente dentro sapevo che sarebbe stato pressoché impossibile riuscirci: più di 10 milioni di euro (fino a 32 milioni, non sono riuscita a capirlo) erano appena stati appena spostati dal nostro settore ricerca alla sanità per arginare l’emergenza Covid. In più, Bevere, era in mezzo ad una bufera e di lì a poco avrebbe lasciato la Regione per sempre. Poi avremmo avuto le note vicende del commissario confuso da infusi magici che deve andarsene, un altro che andava dicendo urlando che la mascherina non serve e un terzo, l’ultimo, che di medicina sta ancora imparando. In sintesi, sono felice che l’Università della Calabria e il gruppo di ricerca del prof. Puoci abbiano ottenuto dei risultati cosi incoraggianti alla lotta contro il Covid, con degli anticorpi monoclonali sintetici molto più economici del vaccino. Ogni possibile strada va percorsa per la sconfitta alla pandemia, e questa sembra essere una giusta. Ma rimane a me personalmente un grandissimo amaro in bocca per aver capito subito quanto fosse importante, ma non essere riuscita a sostenere come Regione Calabria il progetto. Non ci sono riuscita, ma non si può nemmeno negare che la ricerca, nella parte che attiene all’assegnazione dei fondi degli enti locali, non è affatto semplice. Un apparato amministrativo intrappolato in un macchinoso sistema normativo non sposa la celerità richiesta dalla Scienza. Non è così scontato che, chi ha la bacchetta, trovi spazio per condurre. Puoci è andato avanti senza farsi scoraggiare da una parta chiusa, mostrando la fibra di un vero scienziato. Tuttavia, se glielo chiedete ora, non potrà negare che noi ci abbiamo provato.
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