COSENZA «Il 31 luglio è stata indetta la gara per il servizio di assistenza clienti di ITA, la nuova società che subentrerà ad Alitalia, senza alcuna menzione alla legge 11/2016, cosiddetta clausola sociale nei call center. Fin da subito le Segreterie Nazionali e Regionali di SLC-CGIL, Fistel-Cisl e Uilcom-Uil si sono attivate per interessare il Ministero dello Sviluppo Economico informandolo che la mancata applicazione della clausola sociale avrebbe creato un dramma occupazionale per 621 famiglie allocate tra Rende e Palermo, oltre che aprire ad un precedente pericolosissimo svincolandosi da una legge che in questi ultimi 2 anni ha salvaguardato oltre 10.000 posti di lavoro. In attesa dell’assegnazione della gara, avvenuta il 24 agosto, sono state proclamate 5 giornate di sciopero che hanno avuto un’adesione altissima tra i lavoratori del servizio di Customer Care. In seguito all’assegnazione della commessa alla Covisian SpA, sempre senza alcuna menzione alla clausola sociale, le Segreterie Nazionali hanno richiesto un incontro urgente al Ministro Giorgetti». E’ quanto dichiara, in una nota, Giuseppe Cestari della Slc Cgil Calabria
«È impensabile che un’azienda pubblica ignori le leggi dello stato e metta a rischio il futuro di 621 famiglie che da anni lavorano con professionalità e abnegazione fornendo servizi importantissimi anche in piena pandemia. Dimostriamo a questi lavoratori che sono realmente essenziali come gli hanno detto durante la pandemia, che lo stato non li abbandona, che gli scioperi e le manifestazioni che hanno portato ad una legge di civiltà come la clausola sociale nei call center non può e non deve essere ignorata dalle aziende pubbliche, si aprirebbe uno squarcio in un settore molto fragile in cui si sta provando, mattone dopo mattone, a mettere in sicurezza il perimetro occupazionale», sottolinea Alberto Ligato, Segretario Regionale SLC-CGIL Calabria. Secondo Giuseppe Cestari della Rsu Slc Cgil Calabria «è necessario che sia applicata la clausola sociale per garantire la continuità lavorativa, nei call center sarebbe un precedente senza eguali, si lascerebbero intere famiglie per strada, persone che lavorano da anni su questo servizio, persone che sono lì a rispondere a Natale, a capodanno, durante la pandemia, a sostenere i clienti, a programmare i viaggi. ITA deve mantenere la clausola sociale deve dare la possibilità ai lavoratori di dare ancora il massimo come abbiamo sempre fatto e continuiamo a fare ogni giorno».
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