GENOVA «Condanno questo orrendo, vile attacco contro persone inermi che cercano la libertà. Ringrazio tutti gli italiani che si prodigano in questo straordinario sforzo umanitario per salvare i cittadini afghani». Lo ha detto Mario Draghi commentando l’attentato di Kabul, rivendicato dall’Isis. Il premier prima si era espresso per le donne al vertice interministeriale dell’empowerment femminile: «Ogni perdita di talento femminile è una perdita per tutti noi». L’incontro sarà ricordato come il primo passo della road map del G20 verso la parità di genere, ma anche per l’eco delle esplosioni all’aeroporto di Kabul – riporta il Corriere.it – dove i diritti e le speranze delle «sorelle afghane», come le ha definite insistentemente Linda Laura Sabbadini, chair del W20, «si polverizzano nel fuoco e nel fumo degli attentati». Si discute di potere, di opportunità, di fiducia, di investimenti, di competenze, di benefici al Pil, nella sala congressi dell’hotel Miramare di Santa Margherita Ligure, ma è stato lo stesso Draghi a evocare come un ammonimento il disastro in Medio Oriente: «Non dobbiamo illuderci: le ragazze e le donne afghane sono sul punto di perdere la loro libertà e la loro dignità, di tornare alla triste condizione in cui si trovavano vent’anni fa». Il tema è ineludibile: «Si è assistito in questi ultimi giorni ad un rapido deterioramento delle condizioni della popolazione afghana la cui incolumità richiede ora un impegno rafforzato dell’intera comunità internazionale e dei membri del G20» dirà la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, che presiede il vertice, nelle conclusioni finali. A stretto giro arrivano le parole del ministro degli Ester, Luigi Di Maio: « L’Italia condanna fermamente questi attacchi. Continueremo a lavorare con i partner internazionali a favore del popolo afghano». Il tema viene discusso nel riserbo degli incontri bilaterali, sullo sfondo della sessione plenaria per non togliere visibilità alla conferenza, la prima dedicata all’empowerment, il potenziamento dei ruoli femminili, nella storia del G20. Non sono previste misure concrete vincolanti per i Paesi membri, non tutti storicamente in prima linea per la difesa della causa, «ma la parità non è stata raggiunta in nessun Paese del mondo» ricorda Bonetti. E l’Indonesia, prossima presidente di turno si è impegnata a fissare il prossimo appuntamento: già la promessa di continuità «è una pietra miliare».
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