CATANZARO È indagato dalla Procura di Catanzaro il sindaco di Catanzaro Sergio Abramo. Lo si apprende in seguito alla notizia di una proroga di indagini che è stata notificata al primo cittadino che è iscritto nel registro degli indagati insieme al nipote Danilo Abramo, all’imprenditore Raul Mellea e al fratello avvocato Gennaro Pierino Mellea detto Gianpiero.
L’accusa sembra ruotare, da quelle che sono le prime indiscrezioni, sulla vicenda della concessione dell’area demaniale dei pontili del porto di Catanzaro. Abramo avrebbe illecitamente favorito Mellea e, tramite il nipote Danilo Abramo, avrebbe ricevuto in cambio un cospicua somma di denaro.
Sentito telefonicamente dal Corriere della Calabria il difensore di Abramo, l’avvocato Enzo Ioppoli, afferma che il sindaco si reputa totalmente estraneo ai fatti e di certo non avrebbe mai avuto bisogno di accettare denaro. Inoltre il legale afferma che il suo cliente chiederà di essere sentito al più presto dai magistrati.
Da tempo i pontili del porto di Catanzaro sono sotto la lente della Procura. A luglio 2019 gip di Pietro Carè, accogliendo la richiesta della Procura, aveva disposto il sequestro preventivo di 38 moduli di pontile installati dalla Navylos srl nel porto del capoluogo. Cinque gli indagati in questo precedente procedimento che ancora non è arrivato a chiusura indagini: Giuseppe De Angelis, 52 anni di Piano di Sorrento, collaudatore nominato dal Comune di Catanzaro – settore Patrimonio; Matteo Andreacchio, 41 anni, di Catanzaro, direttore dei lavori; Raul Mellea, 40 anni, di Catanzaro, legale rappresentante e amministratore unico della Navylos; Pierpaolo Pullano, 52 anni di Catanzaro, direttore dei lavori; Maurizio Benvenuto, 59 anni, di Sellia Marina, collaudatore nominato dal Comune di Catanzaro, settore Patrimonio.
De Angelis, Mellea e Andreacchio sono accusati di due ipotesi di falsità ideologica in concorso perché avrebbero certificato il collaudo tecnico dei pontili ricompresi nei lotti 1 e 2 dello specchio d’acqua del porto di Catanzaro Marina e ricompresi nella concessione demaniale marittima rilasciata dal Comune di Catanzaro alla Navylos srl.
Falsità ideologica anche per una ipotesi di reato che riguarda Benvenuto, Mellea e Pullano. Raoul Mella, inoltre, è indagato perché avrebbe occupato abusivamente – posizionando corpi morti per ormeggio di pontile – uno spazio di 120 metri quadri non ricompreso nello specchio d’acqua del porto di Catanzaro Marina, come risulta dalla concessione demaniale marittima.
Lo scorso mese di aprile si è appreso, inoltre, che sarebbero state commesse delle illegittimità da parte del Comune di Catanzaro nel dare tale concessione. L’inchiesta, condotta dalla Capitaneria di porto, vede indagati il dirigente del Comune di Catanzaro Adelchi Ottaviano, il funzionario Vincenzo Carioti e l’imprenditore Raul Mellea titolare della società Navylos srl. Le accuse, a vario titolo contestate, sono abuso d’ufficio e falso e riguardano la concessione dell’area demaniale alla società Navylos srl che gestisce i pontili del porto di Catanzaro. Il pm aveva chiesto al giudice per le indagini preliminari l’interdizione dai pubblici uffici per Adelchi Ottaviano, difeso dagli avvocati Francesco Iacopino e Vincenzo Santuori. Il gip, dopo avere ascoltato Adelchi per oltre tre ore, ha rigettato la richiesta del pm.
L’avvocato Enzo De Caro, difensore di fiducia del ragionere Vincenzo Carioti, precisa che il proprio assistito, con riferimento alla vicenda in oggetto, non ha mai ricevuto alcun avviso di garanzia fino alla data odierna, non è stato mai interrogato e comunque è completamente estraneo alla vicenda per come potrà eventualmente dimostrare in ogni sede.
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