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l’analisi

«La verità sui dati della pandemia dopo la diffusione dei vaccini»

Poiché si sta formando una stravagante “scuola di pensiero” secondo la quale sembrerebbe che tutti i mali di questa pandemia dipendano dalle vaccinazioni, abbiamo pensato di analizzare il dato rel…

Pubblicato il: 28/08/2021 – 10:27
di Michele Menniti*
«La verità sui dati della pandemia dopo la diffusione dei vaccini»

Poiché si sta formando una stravagante “scuola di pensiero” secondo la quale sembrerebbe che tutti i mali di questa pandemia dipendano dalle vaccinazioni, abbiamo pensato di analizzare il dato relativo alle ospedalizzazioni in rapporto ai contagi, nella Regione Calabria, da inizio pandemia ad oggi.

Legenda del grafico: celeste: numero di contagi giornalieri, arancione: totale pazienti in reparto, rosso: totale pazienti in terapia intensiva.

Le informazioni sull’evoluzione della pandemia

Dividendolo idealmente per macroaree, possiamo trarne informazioni molto interessanti.
1 – Il periodo dal 14/3/2020 al 6/6/2020 fu quello dell’unico vero lockdown, che tutti ricordiamo. In questa fase moltissimi contagiati finivano in reparto o in terapia intensiva, ma si vede anche come si raggiunse rapidamente il picco per poi iniziare una graduale discesa dei casi.
2 – dal 6/6/2020 al 10/10/2020: questo periodo mostra come, da un quasi totale azzeramento, l’aver allentato l’attenzione in estate provocò la ripresa di contagi ed ospedalizzazioni.
3 – Il periodo dal 10/10/2020 coincide con l’inizio del sistema di chiusure a colori, e ne dimostra anche la scarsa utilità, ad eccezione del periodo natalizio, in cui si intensificarono i controlli. Infatti anche in questo caso molti contagiati finirono in reparto o in terapia intensiva.
4 – A gennaio 2021 iniziò la campagna vaccinale, molto a rilento, per mancanza di dosi, ma anche per una imperfetta organizzazione, che vide in alcuni casi privilegiare soggetti sani e di età relativamente giovane, a svantaggio di quelli fragili e anziani, come rimarcò la stampa in quel periodo. I contagi iniziarono di nuovo ad aumentare, a causa degli assembramenti natalizi e di innumerevoli eventi tipici come la lavorazione della carne di maiale, ad eccezione di un breve periodo nel mese di febbraio. Naturalmente le ospedalizzazioni seguirono l’andamento dei contagi in modo direttamente proporzionale.
5 – L’1/3/2021 viene nominato Commissario all’emergenza COVID il Generale Figliuolo, che prende in mano le redini della campagna vaccinale; dopo circa 45 giorni si raggiunge il picco massimo di ricoveri in reparto e terapie intensive, seguito dalla loro costante diminuzione fino al 14/7/2021.
Fino a questo punto si può osservare il discostamento verso destra dei ricoveri (area arancione) rispetto all’andamento dei contagi (linee celesti), questo si spiega col fatto che in genere trascorrono 7-10 giorni dalla scoperta della positività al ricovero per peggioramento della sintomatologia; ma si nota anche una quantità totale di ricoveri in reparto e, in misura minore, ma proporzionale, di ricoveri in terapia intensiva (area rossa) sovrapponibile ai numeri dei nuovi positivi.
6 – Il nuovo “liberi tutti” estivo, ma questa volta con una situazione di contagi decisamente più importante, ha portato ad una impennata dei nuovi positivi, tuttora in crescendo.

Superato il 60% delle vaccinazioni le terapie intensive restano stabili

Però ora che abbiamo superato il 60% delle vaccinazioni, si assiste ad un fenomeno che non si era mai visto in precedenza; infatti da luglio 2021 possiamo notare non solo il notevole distacco numerico dei ricoveri rispetto ai nuovi contagi, ma anche una sostanziale stabilità delle terapie intensive, che non seguono più un andamento proporzionale rispetto ai ricoveri in reparto.
In conclusione, è innegabile l’effetto benefico dei vaccini sulla situazione generale, seppur con il probabile contributo delle alte temperature stagionali.

In reparto l’85% di non vaccinati, in Terapia intensiva l’88%

Peraltro ormai ben conosciamo i rapporti di questi numeri, dai dati diffusi dall’ISS i primi di agosto, relativi al mese di luglio. Se non consideriamo i soggetti con una sola dose di vaccino, che si trovano in una situazione immunologica ibrida, ricaviamo i seguenti rapporti:
a – I nuovi positivi sono costituiti in media per l’85% da pazienti non vaccinati.
b – I ricoverati in reparto sono costituiti in media per l’85% da pazienti non vaccinati.
c – I ricoverati in terapia intensiva sono costituiti in media per l’88% da pazienti non vaccinati.
d – Le persone decedute erano non vaccinate nell’82% dei casi.
Il dato medio risente molto dell’influenza dei casi over80 che, se vengono contagiati, anche se vaccinati, sono spesso svantaggiati da una situazione patologica pregressa; inoltre va considerato che ormai quella fascia di età in Calabria è vaccinata per circa il 78% quindi ovviamente è molto più probabile che il paziente sia vaccinato piuttosto che non vaccinato.

Casi relativi ai vaccinati sono il 12-18%

Al fine di chiarire quest’ultima affermazione, riportiamo un confronto specifico per la sola fascia d’età over 80: nel mese di luglio 2021, su 435.635 non vaccinati, ci sono stati 370 contagiati (0,08%), di cui 123 sono finiti in ospedale (il 33% dei contagiati), 15 in T.I. (4%), 68 sono deceduti (18%), in definitiva il 55% dei contagiati ha subito conseguenze più o meno gravi.
Su 3.918.172 vaccinati, ci sono stati 843 contagiati (0,02%, 4 volte in meno rispetto ai non vaccinati), di cui 143 sono finiti in ospedale (il 17% dei contagiati, quasi la metà rispetto ai non vaccinati), 6 in T.I. (0,7%, quasi 6 volte in meno rispetto ai non vaccinati), 30 sono deceduti (3,6%, 5 volte in meno rispetto ai non vaccinati), in definitiva solo il 20,1% dei contagiati ha subito conseguenze più o meno gravi.
Non bisogna però commettere l’errore di sottovalutare quel 12-18% medio di casi relativi ai vaccinati, che ci dicono che non solo si possono contagiare, ma possono anche finire in ospedale, in terapia intensiva o peggio. La nostra raccomandazione è sempre la stessa: solo il rispetto delle regole può preservare dal contagio, con tutto ciò che può derivarne. Bisogna stare attenti, soprattutto quando si hanno in casa persone anziane con problemi di salute.


*Gruppo Farmacovigilanza Calabria, direttore professore Giovambattista De Sarro, Università degli Studi “Magna Græcia” di Catanzaro

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