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Inchiesta sul Gruppo Lobello, chiesto il processo per 14 indagati

Le accuse contestate sono trasferimento fraudolento di valori aggravato, all’estorsione, autoriciclaggio, riciclaggio, favoreggiamento

Pubblicato il: 30/08/2021 – 14:43
Inchiesta sul Gruppo Lobello, chiesto il processo per 14 indagati

CATANZARO Sono 14 gli indagati implicati nell’indagine “Coccodrillo” per i quali la Dda di Catanzaro ha richiesto il rinvio a giudizio. La richiesta – vergata dal procuratore Nicola Gratteri, dall’aggiunto Vincenzo Capomolla e dai sostituti Veronica Calcagno e Debora Rizza – è stata notificata ad Antonio Capellupo, 46 anni, di Botricello; Vitaliano Maria Fulciniti, 44 anni, di Catanzaro; Pietro Garcea, 34 anni, di Simeri Crichi; Francesco Iriitano, 30 anni, di Catanzaro; Marika Lobello, 22 anni, di Catanzaro; Vincenzo Pasquino, 60 anni, di Catanzaro; Domenico Rotella, 43 anni, di Simeri Crichi; Giuseppe Rotella, 53 anni, di Simer Crichi; Francesca Rotella, 48 anni, di Simeri Crichi; Pasquale Torchia, 45 anni, di Botricello; Pasquale Verspertini, 39 anni, di Catanzaro; Anna Rita Vigliarolo, 43 anni, di Simeri Crichi; Caterina Garcea, 41 anni, di Catanzaro; Luciano Vitale, 54 anni, di Catanzaro.
Le accuse contestate vanno dal trasferimento fraudolento di valori, aggravato dalle modalità mafiose, all’estorsione, autoriciclaggio, riciclaggio, favoreggiamento. L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 15 ottobre.

L’inchiesta

L’inchiesta “Coccodrillo” è stata condotta dalla Guardia di finanza di Catanzaro lo scorso 11 marzo e portò a 10 ordinanze cautelari: sei persone ai domiciliari e una in carcere, e tre persone sottoposte a misure interdittiva, inoltre è stato eseguito il sequestro preventivo di beni per un valore stimato di oltre 50 milioni di euro nei confronti di alcuni imprenditori catanzaresi e dei loro prestanome.
Al centro delle indagini c’è il gruppo imprenditoriale Lobello – per i maggiori esponenti, Giuseppe Lobello, Antonio Lobello e Daniele Lobello, è stato chiesto il rito immediato – molto attivo nel settore dei lavori pubblici.
Tra i destinatari dell’ordinanza cautelare Giuseppe Lobello, che – si legge nel provvedimento – «pur non facendone parte» è accusato di «concorrere nell’associazione di ‘ndrangheta denominata cosca Arena» alla quale – è l’ipotesi accusatoria – avrebbe fornito «attraverso condotte attive, un contributo concreto, specifico e volontario per la conservazione e il rafforzamento della capacità organizzativa dell’associazione». In particolare, muovendosi quale imprenditore edile titolare e amministratore di fatto delle imprese facenti capo alla famiglia Lobello – Strade Sud, Trivellazioni Speciali, Consorzio Stabile Zeus, Consorzio Stabile Genesi – faceva da intermediario tra i vertici della cosca Arena e taluni imprenditori soggetti a estorsione per lavori nel Catanzarese, raccogliendo i ratei delle estorsioni e consegnandoli alle scadenze prestabilite ai vertici del clan, ciò allo scopo di evitare che la presenza di soggetti riconducibili al clan presso i cantieri potesse tirare l’attenzione delle forze dell’ordine; ottenendo al contempo per il legame stretto con gli Arena una posizione dominante nell’esecuzione di lavori edili su Catanzaro, ovvero la protezione da interferenze estorsive, di altri gruppi criminali, presso i cantieri relativi ai lavori eseguiti e presso l’impianto di calcestruzzo dell’impresa».

Le società fittizie

I Lobello avevano realizzato un sistema di società, formalmente intestate a terze persone, ma controllate e gestite da loro, al fine di sottrarre il loro patrimonio a misure di prevenzione antimafia. Dalle indagini condotte dalla Guardia di finanza è emerso, anche, un episodio di estorsione nei confronti di un lavoratore dipendente costretto ad auto licenziarsi contro la sua volontà da una società fittiziamente intestata a un prestanome, per incomprensioni sorte sul luogo di lavoro con i familiari di Giuseppe Lobello. Nel collegio difensivo gli avvocati Iole Le Pera, Valerio Murgano, Pietro Mancuso, Enzo De Caro, Saverio Loiero, Vittoria Versa, Giuseppe Fonte, Gennaro Pierino Mellea, Vitaliano Leone, Raffaele Bruno. (ale. tru.)

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