LAMEZIA TERME Una “primavera” in Calabria pronta a “sbocciare” in pieno autunno. Perché se è vero che non esistono più le mezze stagioni, in Calabria è altrettanto vero che una nuova stagione, lo specchio di una inedita fase politica, potrebbe aprirsi dal 4 ottobre in poi. È quello che sperano quantomeno i sostenitori di Luigi de Magistris, sindaco di Napoli uscente ed ex pm.
Un nome certamente non nuovo nell’ambiente politico e ormai neanche più in Calabria dopo l’annuncio della sua discesa in campo di alcuni mesi fa e poi il “Tandem” con Tansi, scioltosi dopo pochi chilometri percorsi insieme. E a pochi giorni dalla presentazione delle liste – deadline fissata alle 12 di sabato 4 settembre – oggi a Lamezia Terme sono stati presentati i candidati al consiglio regionale di “Primavera della Calabria” inseriti nella lista “de Magistris Presidente”: Anna Falcone, candidata vicepresidente e capolista circoscrizione Nord e Centro; Pietro Tarasi, candidato nella circoscrizione Nord; Rosario Piccioni, candidato nella circoscrizione Centro; Caterina Neri detta Marina e Carmelo Giuseppe Nucera candidati nella circoscrizione Sud.
Un altro importante step per il progetto politico di de Magistris, e che si poggia in particolare su nomi che si fanno interpreti di territori calabresi ben precisi, a cominciare proprio da Anna Falcone e lo stesso Rosario Piccioni, e sulle oltre mille firme già raccolte solo per la circoscrizione centro. Per l’avvocato cosentino, già candidata nel 2013 alle elezioni politiche “Primavera della Calabria” è «un laboratorio politico che trova ora il giusto indirizzo a sostegno di de Magistris». «Ho l’onore e il piacere di rappresentare – racconta al Corriere della Calabria – una lista composta da persone che dà credibilità, prestigio e fiducia agli elettori calabresi che finalmente hanno la possibilità di votare qualcuno che li rappresenti e non il meno peggio». Un cammino che viene da lontano, un auspicio per la Calabria che verrà: «Vogliamo costruire insieme – spiega Anna Falcone – non una stagione elettorale ma una nuova stagione politica per la Calabria. Abbiamo la possibilità di mettere a frutto la nostra esperienza per costruire non solo la Calabria del futuro ma soprattutto ricostruire quella partecipazione democratica che è venuta a mancare in questi anni». «Abbiamo lavorato in queste settimane in modo aperto e trasversale all’interno della coalizione e il nostro motto, dal ricatto al riscatto, è stato un modo per stimolare i talenti di questa terra, le persone che si sono allontanate dalla politica proprio perché finalmente c’è un’alternativa di voto che non si fonda solo sul fatto che siamo diversi ma perché siamo persone che ascoltano». E poi le “stoccate” agli avversari, da Occhiuto a Oliverio: «Il candidato del centrodestra si fa fotografare con i grandi nomi nazionali della sua coalizione, tutti nomi che esprimono il potere politico del Nord che si abbatte sul Sud per conquistarlo. Noi preferiamo farci fotografare con le persone comuni, con i giovani e le donne, le persone normali, quelle che lavorano, e che finora sono state lontane dalla politica perché espulse». «Oliverio ha avuto una lunga carriera politica, con molte luci e anche qualche ombra, ma deve dimostrare grande generosità. Probabilmente muoversi adesso per il futuro della Calabria e non per avere qualche seggio in consiglio regionale farebbe bene alla sua storia, alla sua immagine e anche soprattutto alla Calabria».
Nella “sua” Lamezia, è Rosario Piccioni, già consigliere comunale e rappresentate di “Lamezia Bene Comune”, ad ospitare i candidati della lista “deMagistris presidente”, e a spiegare la sua scelta di scendere in campo, questa volta in ambito regionale. «Non era un obiettivo che mi ero posto – spiega al Corriere della Calabria – ma, nel momento in cui la Calabria doveva tornare al voto, come sembrava inizialmente già a febbraio, la candidatura di de Magistris mi è sembrata quella che incarnasse meglio lo spirito per il quale dobbiamo spenderci ovvero il cambiamento, della rottura e la discontinuità con quel potere che per anni ha rovinato la Calabria». «Non voglio esagerare – precisa ancora Piccioni – ma come gli italiani il 2 giugno del ’46 furono chiamati a scegliere tra la Repubblica e la Monarchia, qui in Calabria ci troviamo di fronte ad una scelta epocale: da una parte il vecchio sistema, il marciume e la clientela che per anni ha rovinato questa terra, dall’altra quel rinnovamento, quella discontinuità e voglia di rompere gli schemi fatta di energie positive, di gente nuova della società civile e persone che si affacciano alle regionali per la prima volta, in grado di intercettare l’astensionismo che è stato uno dei mali di questa terra, penso che i cittadini non abbiano scelta se non votare per il vero cambiamento». (redazione@corrierecal.it)
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