SAN GIOVANNI IN FIORE «Il commissario dell’Asp di Cosenza, Vincenzo La Regina, ha preso l’impegno di potenziare l’ambulatorio di Cardiologia di San Giovanni in Fiore, con la ricerca di un secondo specialista che possa affiancare la cardiologa già in servizio per il controllo dei cardiopatici cronici e che possa collaborare alle attività ospedaliere». Lo afferma, in una nota, la sindaca di San Giovanni in Fiore, Rosaria Succurro, che precisa: «Il commissario ha quindi accolto le richieste che nell’incontro di oggi gli avevamo ribadito con l’assessore comunale alla Salute, Claudia Loria. La sanità pubblica deve dare risposte sul territorio, anzitutto in termini di prevenzione e di cura. In quanto al settore dell’emergenza, il commissario – spiega Succurro – ha garantito che continuerà a cercare altri medici per la postazione territoriale del 118 che, secondo quanto formalizzato dal responsabile della Centrale operativa, alla data del primo settembre 2021 dispone di 5 medici sui 6 della pianta organica. In merito alle somme previste per i turni di reperibilità di questi medici, abbiamo assicurato la nostra piena collaborazione istituzionale. Come sempre faremo la nostra parte, nella fattispecie affinché siano modificate a livello nazionale le condizioni economiche e contrattuali relative al ruolo».
«Il commissario La Regina – continua la sindaca – si è anche impegnato perché le gastroscopie siano garantite ai pazienti ricoverati nel nostro ospedale e per potenziare il servizio di Gastroenterologia, per reperire un chirurgo al fine di riattivare la prevista Chirurgia di base, per aggiungere un ginecologo pubblico in modo da seguire fino al parto le donne in gravidanza; per assegnare al territorio un medico dello Sport, considerate le tante associazioni sportive presenti in città; per reperire un veterinario, che al momento manca».
«La situazione della sanità calabrese è molto delicata, per cui è indispensabile una leale e costante collaborazione istituzionale. Sul diritto alla salute – conclude la sindaca Succurro – non possono esistere contrapposizioni e strumentalizzazioni politiche. Il miglioramento e la qualità dei servizi sanitari pubblici dipendono soprattutto dalla volontà della politica di perseguire il bene dei cittadini e da quella dei sanitari di evitare conflitti interni, di continuare a lavorare con spirito di squadra».
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