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L’atto d’accusa

Sanità cosentina, Sposato: «È caos al 118 e al Pronto soccorso. Ci rivolgeremo alla Procura»

Il presidente dell’Ordine professionale degli infermieri bruzi denuncia la situazione all’Annunziata: «Senza personale siamo ospedale sempre più allo sbando»

Pubblicato il: 01/09/2021 – 18:51
Sanità cosentina, Sposato: «È caos al 118 e al Pronto soccorso. Ci rivolgeremo alla Procura»

COSENZA «Non si muore solo di Covid». È quanto afferma Fausto Sposato, presidente dell’Opi di Cosenza. In rappresentanza di tutti i colleghi infermieri, Sposato ancora una volta lancia l’appello alle Istituzioni per le “gravi situazioni” che stanno avvenendo al Pronto soccorso e per il 118.
«Le Pet, le postazioni di emergenza territoriali, sono messe male – denuncia -. Le ambulanze del 118 sono vecchie e capita, finanche, che il paziente si trova l’equipe medica solo per pura coincidenza e fortuna. Ad alcuni si, se va bene».
«Ad altri no, se va male. Il problema – secondo il presidente Opi – è nell’organizzazione dell’intero sistema sanitario calabrese sempre più penalizzato dalla mancanza di risorse. Chi gestisce la filiera del 118 intervenga ed equilibri le scelte».
«O tutte con il personale a bordo oppure si chiuda, per garantire pari diritti ai cittadini e pari dignità agli operatori – assicura Sposato -. E tutto non può ricadere sulle spalle di quei dirigenti lasciati soli e senza risorse». Secondo il presidente dell’Opi, «di investimenti importanti tali da procedere con urgenza a nuovi mezzi ed assunzioni: il sistema a macchia di leopardo non funziona e non può più essere tollerato».
Sposato parla di «criticità legate non solo all’aumento dei contagi previsti ma non organizzati» ma anche ai «progetti mancanti nel medio e lungo termine. Si naviga a vista».
Per Sposato, «non è più pensabile, per gli infermieri cosentini assistere impassibili alla disgregazione continua e costante del sistema sanitario. Senza parlare dei turni massacranti, dei concorsi non fatti, delle selezioni errate e delle aggressioni ripetute che molti colleghi continuano ad avere».
Da qui la presa di posizione di Sposato: «Ci rivolgeremo alla Procura della Repubblica per garantire sicurezza a tutti gli operatori e tutela ai pazienti. Intervenga, parimenti, il Prefetto di Cosenza.Sia per la querelle del 118 sia per il Pronto soccorso di Cosenza con cittadini che attendono risposte ed operatori che aspettano certezze».

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