VIBO VALENTIA Lo aveva già annunciato nei mesi precedenti il procuratore di Vibo Valentia, Camillo Falvo, parlando in anticipo di un’estate «caldissima» e «molto impegnativa» (QUI LA NOTIZIA) e i fatti non lo hanno smentito, tutt’altro.
Il risultato più tangibile è, in particolare, quello che riguarda il contrasto – durissimo – alle attività legate alla produzione e allo spaccio delle sostanze stupefacenti su tutto il territorio vibonese.
In queste ultime settimane, infatti, è stata particolarmente intensa l’attività svolta dai Carabinieri di Vibo e di numerosi Comandi e Stazioni del territorio vibonese, insieme anche al reparto dello Squadrone Eliportato dei Cacciatori di Calabria, abilissimi nel setacciare e controllare palmo a palmo l’entroterra Vibonese e quello delle Serre. Il coordinamento tra le forze in campo ha così portato al sequestro di vaste piantagioni e ad infliggere durissimi colpi alle attività legate alle cosche di ‘ndrangheta del territorio, senza tralasciare alcun angolo di un territorio tanto vasto quanto diversificato, e particolarmente prolifico nella stagione estiva. Perché si tratta di un segnale inequivocabile: la ‘ndrangheta e le cosche locali non hanno lasciato la presa sul prolifico mercato della droga. Sono migliaia gli ettari di coltivazione illegale scoperti dai militari, così come le piante individuate e sequestrate. E il colpo economico ai clan è stato durissimo: si aggira a poco più di 8 milioni di euro il valore di mercato della droga se avesse raggiunto i mercato illeciti nel solo periodo estivo che volge ormai al termine.
Primo blitz “estivo” quello portato a termine nella settimana antecedente il 21 giugno, con il primo sequestro di 2.000 piante di cannabis, a Nicotera, ricadenti in una vasta coltivazione illegale. Lo stesso blitz condotto dai carabinieri di Vibo aveva consentito di sequestrare oltre 900 grammi di marijuana tra Nicotera e Capistrano.
Altre 200 piante di canapa indica sono state sequestrate il 15 luglio a Nardodipace, per un valore potenziale di mercato di oltre 150mila euro. Più ingente, invece, il sequestro effettuato il 2 agosto, quando i carabinieri della Stazione di San Calogero scoperto una vasta piantagione composta da 10mila piante di canapa indica, ricavata in un’area rurale in località San Marino di San Calogero, per un valore potenziale di oltre 5 milioni di euro. In quella circostanza i militari hanno anche arrestato un imprenditore agricolo di 57 anni, beccato il flagranza di reato, e particolarmente abile a creare un sistema ingegnoso di irrigazione della vasta coltivazione.
Altro durissimo colpo è quello inferto il 19 agosto dai Carabinieri del Comando di Vibo, nel territorio di Nardodipace nelle località Fumi e Bosco Domito, grazie alle operazioni di volo effettuate con il supporto degli elicotteristi, impegnati nelle perlustrazioni. In totale i militari avevano rinvenuto oltre 1.000 piante di cannabis indica, per un valore complessivo sul mercato di oltre 900mila euro.
Nei due giorni successivi, il 20 e il 21 agosto, i carabinieri a Longobardi e ad Ariola di Gerocarne, sono riusciti a mettere le mani su oltre 3.000 piante di canapa di tipo “olandese”, scoprendo un vero e proprio terrazzamento effettuato su più porzioni di coltivazioni e un semenzaio dove venivano fatti sviluppare i semi di canapa indiana. Valore complessivo, oltre 2 milioni di euro. Ultimo durissimo colpo quello di sabato scorso, ancora dai carabinieri di Nicotera insieme ai colleghi di Tropea, con il sequestro di 236 piante il cui valore potenziale sul mercato è stimato in oltre 100mila euro.
«Le piantagioni – spiegano i carabinieri di Vibo – assicurano introiti economici non indifferenti, i quali, controllati dai reggenti delle locali, rappresentano la prima fonte di sostentamento per tutta l’articolazione di ‘ndrangheta di ogni singola porzione di territorio». Queste ragioni da sole bastano per spiegare quanto sia cruciale l’attività di controllo capillare del territorio e la lotta alla produzione di droga da parte delle forze dell’ordine per contrastare, realmente, le cosche di ‘ndrangheta in Calabria. (redazione@corrierecal.it)
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