ROMA «Si corre il rischio che gli alunni non vaccinati vengano bullizzati». Non nasconde le proprie preoccupazioni la senatrice Bianca Laura Granato (Alternativa c’è) nella riflessione successiva alla conferenza stampa tenuta ieri dal ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi.
«Il Ministro della scuola ‘affettuosa non caramellosa’ con un’aria da lupo travestito da agnello, ha detto candidamente in conferenza stampa che “se tutti in classe saranno vaccinati allora i ragazzi potranno togliersi le mascherine”, ovviamente sapendo bene che i bambini o i ragazzi non vaccinati saranno così ignobilmente bullizzati da pregare i genitori perché li facciano vaccinare – afferma la senatrice Granato –. Sistema di carota e bastone analogo a quello che hanno utilizzato per portare alla vaccinazione i giovani tra i 20 e i 40 anni, solo che qui si tratta di minori, soggetti privi di capacità giuridica, fragili. Siamo arrivati ormai al capolinea. Innanzitutto non può essere consentito alle scuole di accedere ai dati personali degli studenti come l’eventuale effettuata vaccinazione, dato che non parliamo di vaccinazioni obbligatorie».
«Se poi dovessero sorgere fenomeni di bullismo a causa di eventi correlati a queste discriminazioni, un’onda incontrollata di denunce travolgerà le comunità scolastiche – continua ancora la senatrice de “L’Alternativa c’è” –. E non si tratterà dei soliti ricorsi di associazioni affiliate o sponsorizzate sottobanco dal governo per far finire le legittime proteste sul binario morto, come quelli finora portati avanti di fronte al TAR, perdenti in partenza, col duplice fine di acquisire consensi, inducendo la gente alla rassegnazione. Sento già parlare di genitori che vogliono organizzarsi per richiedere e attuare l’istruzione parentale. Prevedo uno scontro sociale di ingenti proporzioni se si toccheranno i minori. Sarebbe una catastrofe formativa e sociale».
«Noi docenti – rimarca ancora – che crediamo nell’inclusione quale fondamento pedagogico su cui abbiamo sempre basato il nostro lavoro non possiamo accettare tutto questo, per una paura che, a questo punto, c’è ragione di ritenere sempre meno fondata, dato che il contenimento della pandemia, dalle misure messe in campo, pare l’ultima preoccupazione del governo. Prevedere infatti le mascherine sui mezzi di trasporto e nei luoghi chiusi tra soggetti tutti dotati di Green Pass e poi fare altro nelle aule scolastiche, in assenza di distanziamento obbligatorio, è una delle tante incoerenze e incongruenze che fanno chiaramente intendere quale sia il subdolo piano sotteso alla “scuola affettuosa del sorriso” del Ministro Bianchi. O il pericolo del virus non esiste più, o l’obiettivo del governo non è certo quello di contenerlo e mantenere le scuole aperte. Evidentemente serve carne fresca su cui sperimentare il siero salvifico».
«Siccome si sa benissimo che proprio negli ambienti frequentati da soli muniti di Pass verde il virus circola che è una bellezza (vedi caso RSA Longobucco) , anche la salute dei docenti plurivaccinati è, a rigore, a rischio. Infatti sono gli stessi bugiardini dei vaccini che raccomandano di non dismettere dpi e distanze di sicurezza – conclude Granato –. Confido che, toccato il fondo, ci sia uno scatto di dignità e di solidarietà all’interno della comunità educante tale da porre un argine a tali discriminazioni che sono l’antitesi del modello pedagogico che perseguiamo da sempre».
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