Falerna al voto, il programma di “Fermare il Declino”

FALERNA Di seguito i principi base su cui si fonda l’azione amministrativa di Fermare il Declino, guidata dal candidato a sindaco di Falerna, Daniele Menniti, riassunti sui tre pilastri rappresentati nella figura sottostante (Ambientale, Economico e Sociale) tutti incardinati e vincolati tra loro dalla necessità di creare una sola forma di sviluppo sostenibile.

1. Al centro di tutto lo Sviluppo Sostenibile (bastato sulla transizione ecologica) che porti in conto le necessità dei giovani di trovare lavoro e degli imprenditori di operare in modo adeguato alle loro esigenze e per il soddisfacimento dei bisogni dei lavoratori ma nel pieno rispetto dell’ambiente (in tutte le sue declinazioni).
2. Sulla base di quanto anticipato al punto 1, la tutela dell’ambiente, come risorsa per promuovere sviluppo, economia e cultura per generare posti di lavoro attraverso il corretto sfruttamento delle risorse locali in combinazione con la green economy e valorizzando il volontariato partendo, innanzi tutto, dall’uso razionale delle risorse localmente disponibili (Mare, monti, centri storici e patrimonio edilizio da recuperare è ristrutturare) tenendo in conto dell’evoluzione dell’economia globale secondo il paradigma promosso nelle prime conferenze sul clima “Pensare Globale Agire Locale”. Crescita Sociale e Culturale per consentire a tutti di avere le stesse opportunità. “Pensare globalmente, agire localmente” è un vecchio slogan che viene utilizzato per evocare l’Agenda21, il documento sullo sviluppo sostenibile adottato a conclusione della conferenza ONU svoltasi a Rio de Janeiro nel 1992. L’Agenda di Rio (21 sta per XXI secolo) era un documento ambizioso, che conteneva una serie di analisi sulle condizioni sociali, economiche e ambientali della Terra e stabiliva alcune azioni necessarie per la gestione responsabile delle risorse ancora disponibili al fine di non compromettere le occasioni di sviluppo delle generazioni future. Fermare il Declino, quindi, opera su tre basi fondamentali, la base sociale, quella ambientale e quella economica, che devono avere in comune l’obiettivo dello sviluppo sostenibile.
3. Uno sviluppo equo con attenzione ai bisogni dei più deboli, sapendo distinguere quindi la differenza tra uguaglianza ed equità.
4. Legalità, sicurezza e controllo del territorio.
5. Sviluppo dei servizi alla persona per affrancare i cittadini dal “comparaggio” evitando gli abusi di chi occupando un posto pubblico scambia baratta i diritti delle persone con il voto e l’occupazione del potere.
6. Attenzione particolare alla realizzabilità sulla base delle risorse economiche disponibili e quelle ottenibili partecipando ai bandi europei, nazionali e regionali per l’acquisizione delle risorse finanziarie necessarie alla realizzazione delle idee progettuali.