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l’indagine

Morte di Giuseppe Cosentino, avviso di concluse indagini per quattro persone

La procura di Reggio accusa l’equipe della Casa di Cura “Caminiti” di colpa medica e dell’omicidio colposo del presidente dell’Us Catanzaro

Pubblicato il: 06/09/2021 – 14:28
Morte di Giuseppe Cosentino, avviso di concluse indagini per quattro persone

REGGIO CALABRIA La procura di Reggio Calabria ha notificato un avviso di concluse indagini all’esito dell’inchiesta sulla morte dell’ex presidente dell’Us Catanzaro, Giuseppe Cosentino. A sottoscrivere l’atto sono il procuratore capo Giovanni Bombardieri e l’aggiunto Gerardo Domijanni. Gli indagati sono in tutto quattro: Antonio Diomede Trimarchi, chirurgo e responsabile dell’equipe operatoria; Maurizio Tescione, anestesista; Luca Messina, medico di guardia e il consulente cardiologico Domenico Antonio Foti. Tutti compongono l’equipe medica della Casa di Cura Caminiti di Villa San Giovanni dove il Cosentino era stato in cura per un intervento di colecistectomia per via laparoscopica prima di morire a causa di un’emorragia addominale lo scorso 13 luglio 2020.
Secondo Nunzio De Salvio, sostituto procuratore titolare del fascicolo l’ipotesi di reato in relazione alle condotte (in concorso tra loro) degli indagati è quella di “omicidio colposo” e di “responsabilità colposa per morte o lesioni personali in ambito sanitario”.

I fatti

L’accusa parte dall’intervento chirurgico operato nei confronti di Giuseppe Cosentino in assenza di una condizione critica che dunque lo rendesse necessario. La condotta, ad avviso degli inquirenti sottenderebbe negligenza in ambito medico-sanitario consistita nella violazione delle linee guida che prescrivono di posporre un intervento in elezione di almeno 12 mesi rispetto ad un impianto di stent coronarici e che suggerisce, in relazione al rischio emorragico derivante dall’intervento, l’applicazione della terapia antiaggregante. Nella fase post-operatoria, in presenza di un paziente che presentata un elevato rischio emorragico conseguente alla scelta di praticare l’intervento chirurgico di colecistectomia laparoscopica con contestuale sostituzione della terapia antiaggregante, non veniva attivato un percorso di monitoraggio post-operatorio in sicurezza volto a ridurre le conseguenze negative di una possibile emorragia. Le complicazioni successive all’intervento subito, sempre secondo la procura, avrebbero un nesso col successivo evento morte sopraggiunto nel reparto Rianimazione del policlinico “Mater Domini” di Catanzaro. Da qui la decisione di chiudere l’indagine e dare eventuale impulso a quello che potrebbe essere il successivo processo. (f.d.)

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