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Pugni e minacce di morte. «L’ingiustificata» aggressione alla ricercatrice di Tortora – VIDEO

I dettagli dell’operazione che ha portato all’arresto dei responsabili dell’aggressione alla ricercatrice Beatrice Orlando

Pubblicato il: 06/09/2021 – 12:49
di Fabio Benincasa
Pugni e minacce di morte. «L’ingiustificata» aggressione alla ricercatrice di Tortora – VIDEO

COSENZA «I responsabili dell’aggressione sono stato individuati in tempi brevissimi e per questo mi preme sottolineare il ruolo dei carabinieri di Praia a Mare e Scalea, fondamentali nello svolgere velocemente l’attività di indagine». Spetta al comandante del Nucleo Operativo dei carabinieri di Cosenza, il tenente colonnello Raffaele Giovinazzo, illustrare i dettagli – in conferenza stampa – dell’operazione che ha portato all’arresto di quattro persone ritenute responsabili dell’aggressione alla ricercatrice potentina Beatrice Lucrezia Orlando.

pestata donna Tortora
Lucrezia Beatrice Orlando

Pugni al volto e minacce di morte

Il personale dei Carabinieri di Scalea unitamente ai colleghi di Torre del Greco hanno eseguito i quattro arresti domiciliari nei confronti di altrettanti soggetti facenti parte di un unico nucleo familiare. Si tratta di padre, madre, figlio e fidanzata di quest’ultimo. «Sono due distinte situazioni da analizzare», dice Andrea D’Angelo nuovo comandante dei carabinieri di Scalea. Il 4 agosto, infatti, la vittima dell’aggressione era stata avvicinata da «una signora di Tortora che l’ha minacciata di morte perché contraria all’azione della ricercatrice che aveva soccorso alcuni cuccioli randagi». La donna, dopo l’aggressione verbale, è tornata a casa e avvisato l’Enpa per richiedere soccorso per i cuccioli. Due giorni dopo, il 6 agosto «mentre era in bici, la donna è stata aggredita verbalmente dall’anziana e dopo raggiunta anche da quattro persone che hanno provato a portarle via il telefono». I quattro, oggi arrestati, le avrebbero sferrato «pugni al volto e pugni sul corpo anche quando la donna era a terra e impossibilitata a difendersi». Dopo l’aggressione, è stata la madre della ricercatrice di 42 anni ad avvertire dell’accaduto i Carabinieri che giunti sul posto, delegati dalla Procura di Paola, guidata da Pierpaolo Bruni, hanno ricostruito la dinamica della violenta aggressione. I reati contestati nei confronti dei presunti responsabili tutti originari del napoletano sono di tentata rapina aggravata e lesioni personali aggravate. La ricercatrice dopo la violenza subita ha riportato lesioni gravi e i medici che l’hanno soccorsa le hanno prescritto una prognosi di 25 giorni. Oltre ad una serie di ecchimosi, la vittima ha riportato anche la parziale lesione dei denti. «La pattuglia di Praia a Mare è intervenuta tempestivamente sul posto – spiega Luigi Cacciapuoti, comandante dei carabinieri di Praia a Mare – abbiamo raccolto le dichiarazioni di alcuni testimoni presenti al momento dell’aggressione e poi risentito più volte la vittima». Dopo il congelamento delle fonti di prova, gli investigatori hanno concluso le attività di indagine e individuato e fermato i presunti responsabili.

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