VIBO VALENTIA Tempo di cambiamenti e rinnovamento per i Carabinieri di Vibo. Volti e incarichi nuovi accompagneranno l’ormai imminente inizio di una nuova stagione che, sul fronte della legalità, del presidio del territorio e la lotta alla criminalità organizzata, non conosce pause.
È il Capitano Stefano Scollato il nuovo Comandante della Compagnia Carabinieri di Vibo Valentia, subentrato al Maggiore Gianfranco Pino. E c’è poi il Capitano Francesco Conigliaro, nuovo Comandante della Compagnia di Serra San Bruno; Valentina Grillo, Comandante della 1ª sezione del Nucleo Investigativo e Veronica Pastori, Comandante del Nucleo Operativo della Compagnia di Vibo Valentia. Volti nuovi, ma anche una meritata promozione. Quella che riguarda il Capitano Alessandro Bui, elevato dalla 1ª sezione al Nucleo Investigativo. Ad introdurre i nuovi comandanti ci ha pensato, questa mattina in conferenza stampa, il Comandante provinciale dei carabinieri di Vibo, Bruno Capece.
«Sono cambiamenti significativi. Il Comando provinciale cambia due dei tre comandanti di Compagnia, fa un assestamento di quel che riguarda la componente investigativa tuttavia mantenendo continuità anche nei progetti grazie alla presenza del Capitano Bui, promosso al Comando del Nucleo Investigativo dopo tanti anni investiti qui». «Ma – spiega Capece – è una componente che si rinnova con ulteriore motivazione, tanta grinta. Sono ufficiali che hanno tanta esperienza sul campo ma soprattutto hanno tanta volontà. Il Comando generale ha investito su ragazzi motivati e che hanno tutte le intenzioni di proseguire nelle attività e nei successi che l’Arma sta raccogliendo e condividendo con la popolazione».
Ed è proprio il dialogo con i cittadini che, negli ultimi anni, sta diventando un elemento distintivo, a caratterizzare quella che è l’azione dei militari su tutto il territorio vibonese e che proseguirà anche per i prossimi anni: «È fondamentale per noi e molti dei risultati straordinari di quest’estate, non c’è stato un giorno in cui non abbiamo festeggiato importanti traguardi, frutto anche della collaborazione della popolazione. La gente, dicevamo in passato, comincia a venire in caserma, ora ferma anche le pattuglie per strada per prospettarglielo confidargli un problema. Può sembrare una sciocchezza ma, in realtà, è un simbolo importante». (redazione@corrierecal.it)
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