CATANZARO «Come nella migliore tradizione della solita cricca gaya, gossippara e radical chic, il signor Zan, onorevole poco onorevole, cade nel peggior malgusto tamarro di impicciarsi, spione e ciarlone, della vita privata di chi non ha bisogno di tessere arcobaleno o di partiti-stampella per vivere la propria omosessualità serenamente, liberamente e senza provocare od offendere un auspicabile ritorno al buongusto e al pudore». Lo afferma il presidente facente funzioni della Regione Calabria Nino Spirlì, in seguito alle recenti affermazioni del deputato del Pd che nel suo libro ha parlato di un «deputato della Lega, incontrato in vacanza a Mykonos, che stava baciando un uomo».
«Che necessità aveva, il gayo Zan – chiede Spirlì -, di spendere così tanti soldini per recarsi a Mykonos e assistere, qualora fosse vero, a una normale rappresentazione di sentimento e passione tra due persone? Si impiccia, lo scrittore di decreti sospesi come provole, della vita privata di una persona che, come lui, ma meglio di lui, sarebbe omosessuale: qual è il problema? Se mai avesse necessità di assistere a un così forte segnale di amore, lo invito a “scendere in Calabria”: sarò felice di regalargli una visione discreta, casalinga, famigliare e senza pretese di sentimento “alla greca”».
«Mi auguro – conclude – che l’arcobalenato deputato Zan riesca, per il futuro, a occuparsi con maggiore impegno della propria vita privata, lasciando la delazione volgare fuori dal palazzo dei massimi rappresentanti del popolo. L’omosessualità non è virtù per tanti: solo i più elevati la praticano. Gli altri sono gay da corteo».
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