REGGIO CALABRIA «Del commissario Longo amo molto le sciarpe, ma per il resto credo sia giunto il momento che dia atto ai cittadini di non riuscire a gestire il ruolo affidatogli». Non le manda a dire il segretario Uil, Nuccio Azzarà nel corso della conferenza stampa convocata questo 10 settembre alla camera del lavoro territoriale di Via Georgia.
Il tema è quello dell’«allarmante debacle organizzativa che si profila al Gom in ordine alla recrudescenza pandemica». Azzarà, al tavolo con Nicola Simone, vuole porre l’accento sulle responsabilità e soprattutto sulla necessità di prendere atto del fallimento delle strutture commissariali «non in quanto tali, ma perché incarnate da persone che hanno dimostrato di non riuscire ad ottemperare al compito datogli».
Quello del blocco dei ricoveri al Grande ospedale metropolitano a fronte delle carenze strutturali e del personale è «un disastro annunciato ormai da tempo», frutto «di un contino gioco delle parti».
«Ma quando si parla della salute e della vita dei cittadini non è consentito a nessuno fare dichiarazioni fuori da quelle che sono le proprie competenze».
Secondo Azzarà la situazione è «veramente drammatica» e per questo è necessario parlare ai cittadini «col linguaggio della verità».
Già nel 2018 l’intersindacale medica – di cui faceva parte anche Gianluigi Scaffidi, attuale commissario dell’Asp di Reggio Calabria – aveva prospettato al sindaco, «massima autorità territoriale sulla sanità», la gravità della situazione al Gom. Il 3 agosto del 2018 doveva tenersi un’ulteriore riunione «ma tutto finì nel nulla». «Se già quello era il momento di intervenire – si chiede Azzarà – perché oggi ci si straccia le vesti? Abbiamo dovuto attivare noi sindaco e prefetto per chiedere lo stato di emergenza sulla sanità».
Azzarà punta poi il dito contro il commissario “ad acta” Giudo Longo e il facente funzioni Spirlì. «Col dca 114 Cotticelli bocciò il piano di fabbisogno del Gom e noi, in tutta solitudine, dicemmo che quella scelta era “criminale”». Quel decreto «cozzava col “Decreto Calabria” e con un altro atto fatto da Cotticelli. «La responsabilità attuale della carenza del personale è tutta in capo a Longo che dovrebbe revocare il dca 114 e farne un altro, diverso».
Nel periodo di Guido Longo «non siamo riusciti a capire come e quando si potrà uscire da questo commissariamento». Motivo per il quale, secondo Azzarà, «il commissario non è nelle condizioni di ottemperare alle esigenze dei calabresi».
Per accertare le eventuali responsabilità di Longo e della struttura regionale Azzarà annuncia un esposto in procura. «Chiederemo al procuratore Gratteri di intervenire». Mentre per la questione locale «chiederemo un intervento «al nostro segretario nazionale Pierpaolo Bombardieri».
«Voglio sapere – aggiunge – quanto personale “imboscato” c’è nell’azienda ospedaliera, quanto personale idoneo non viene utilizzato in questa guerra».
«Mi spiegate perché l’ingegnere Fantozzi, per corrispondere le indennità Covid promesse da tempo al personale, non può attingere dal suo bilancio dando una sorta di premialità?» Azzarà sposta l’attenzione sulle problematiche interne alla struttura e sulle difficoltà incontrate dal personale di servizio in questo periodo pandemico.
«Il personale non ce la fa più. Non lo dico per fare allarmismo, ma perché è giusto che ognuno venga messo di fronte alle proprie responsabilità e si agisca di conseguenza».
«All’interno del Gom – aggiunge – il carico del lavoro è distribuito sempre e solo sulle solite spalle». Proprio per questo Nicola Simone aveva inviato una lettera al commissario Scaffidi chiedendo l’abolizione «di eventuali privilegi nei confronti dei dirigenti sindacali che lavorano nella sanità» al fine di interrompere le saldature con alcune cariche interne alla struttura che avrebbero favorito questo sistema.
«Ci siamo prodigati affinché ci fossero strutture sanitarie adeguate sul nostro territorio. Eppure il nostro ospedale è il posto meno sicuro in città di fronte a fatti ed evenienze eccezionali».
E non fosse solo per le carenze in sé della struttura, «ai cittadini va detto che alla soglia dei cento pazienti Covid l’ospedale va in tilt. La situazione non è sotto controllo».
Motivi che inducono Azzarà a lanciare un appello alla cittadinanza: «Correte a vaccinarvi! – dice – Correte a mettere in sicurezza tutta la città. Quasi il 100% dei pazienti in area medica e terapia intensiva non è vaccinato». Il peso dei ricoveri Covid si fa sentire anche in funzione della pervenuta necessità di accorpare le maggiori divisioni della struttura con conseguente riduzione dei posti letto: «Cosa c’entra l’otorino con la neurochirurgia? – chiede Azzarà – E la chirurgia generale con l’ortopedia? In atto dei 500 posti letto che avevamo ne sono stati abbattuti circa 100» aggiunge.
«Quando parlo di prefetto, sindaco, commissario straordinario, parlo di autorità che fanno il loro compito in funzione di una retribuzione» dice il segretario Uil. «Io mi sento di rivolgere un invito all’Arcivescovo della città affinché si faccia promotore e punto di riferimento di un’azione condivisa; affinché ci si muova tutti nella stessa direzione». Dopodiché «il prefetto deve avere a cuore la situazione sanitaria e non deve più procrastinare un tavolo per sbloccare il dca 114». Azzarà annuncia inoltre una manifestazione nei prossimi giorni nella zona del Gom, per continuare a tenere alta l’attenzione sull’emergenza. «Un incontro teso a far sì che sia il cittadino – le persone perbene – a partecipare e dire la propria». (f.d.)
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