COSENZA «Nessuno può permettersi il lusso di nuove fermate a causa di un aumento dei contagi. La nuova e possibile ondata finirebbe per soffocare sul nascere il tentativo di ripresa che vede l’Italia tra i Paesi con le migliori performance». E’ questo il messaggio lanciato da Cgil, Cisl e Uil dalla sede di Confindustria Cosenza. L’incontro odierno è stata l’occasione per ribadire l’importanza del rafforzamento della campagna di vaccinazione per mitigare il rischio contagio ed evitare nuove misure da parte del governo. L’iniziativa è un vero e proprio appello alle lavoratrici e lavoratori calabresi per sostenere la campagna di vaccinazione in una terra, quella calabrese, dove il 60% circa della popolazione ha completato il ciclo vaccinale. Ad oggi, però il 18% degli over 50 è senza alcuna dose di vaccino contro un dato nazionale che si attesta al 13%.
«Una nuova forte accelerazione della ripresa dei contagi è da scongiurare», ribadiscono Fortunato Amarelli, presidente di Confindustria Cosenza, Umberto Calabrone della Cgil Cosenza, Giuseppe Lavia della Cisl Cosenza, Roberto Castagna della Uil e Giuseppe Guido della Cgil Pollino Sibaritide. «Dalla nostra parte – continuano i protagonisti della conferenza stampa – profonderemo ogni sforzo per contribuire a raggiungere questi obiettivi di sviluppo anche attraverso la formulazione di una serie di proposte e misure concrete da sottoporre alle principali amministrazioni pubbliche ed agli enti preposti del territorio della provincia di Cosenza». «Per garantire omogeneità e più immediata fattibilità, le stesse saranno riconducibili alle 6 aree di intervento del PNRR (Transizione verde, Trasformazione digitale, Crescita intelligente, sostenibile e inclusiva, Coesione sociale e territoriale, Salute e resilienza economica, sociale e istituzionale, Politiche per le nuove generazioni, l’infanzia e i giovani) che, in uno con i fondi POR e le ulteriori risorse ordinarie, rappresentano una grande occasione per colmare i deficit territoriali. Il focus riguarderà gli ambiti della digitalizzazione, dell’innovazione, della competitività, della cultura e del turismo; quello afferente la rivoluzione verde e la transizione ecologica, la materia delle infrastrutture per una mobilità sostenibile; l’inclusione sociale; la sanità». «La sfida riguarda tutti: forze politiche, sociali e culturali. I deficit strutturali della provincia di Cosenza si curano con la creazione di occasioni di lavoro, con il sostegno al tessuto produttivo, con un recupero di visione ed efficacia delle politiche da mettere in atto e di efficienza della macchina amministrativa e burocratica. Ci aspettano mesi decisivi perché sono in gioco la salute e la qualità della vita di ciascuno come precondizione per un utilizzo pieno delle risorse che saranno rese disponibili dai citati piani europei determinanti a dare qualità, durata e spinta alla ripresa auspicata e mai come questa volta veramente a portata di mano». (f.b.)
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